Home   /   Medical Beauty  /  Le nostre firme  /  New  /  news  /  Salute e prevenzione  /   QUANDO L’AGO VINCE SULLA SIGARETTA
QUANDO L’AGO VINCE SULLA SIGARETTA
Share Button

Smettere di fumare non è facile. Si tratta di una dipendenza difficile da superare, compresi i tentativi.

Il fumatore nervoso, quello rassegnato, il tabagista di successo, l’indeciso, il pentito… Esistono tanti tipi di fumatori quante sono le sigarette al mondo, o quasi.
Fatto sta che il percorso di un tabagista è costellato di tappe importanti dove ad un certo punto emerge il desiderio di smettere. Secondo il Centro Nazionale Dipendenze e Doping, si inizia a fumare mediamente a 18 anni e si sospende a 42 con una dipendenza di durata oltre ventennale alle spalle e ripetuti tentativi di smettere. Qualche motivo per dire addio alla sigaretta? L’opposizione di un compagno/a, una necessità medica, la consapevolezza dei rischi, il decesso di un amico, la nascita di un figlio…

Disintossicarsi dal fumo non è semplice. Un pensiero condiviso da tutti coloro che provano: il fumo rappresenta un vero e proprio piacere. Questo meccanismo, che si instaura nel fumatore, è avvalorato da studi scientifici: la nicotina, oltre a creare una vera e propria dipendenza, stimola la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto a livello cerebrale che ha la capacità, tra le sue molte azioni, di agire sulla mente e sui sensi del piacere. Per ridurre l’abitudine al tabagismo nella popolazione, in questi anni è stato fatto molto, basti pensare alla restrizione del fumo nei locali pubblici, alle campagne per la conoscenza dei danni provocati da questa dipendenza, all’abolizione della pubblicità delle sigarette, all’aumento del costo di quest’ultime. A dispetto di ciò, circa il 20% della popolazione adulta fuma abitualmente: un fattore che accresce il rischio di ammalarsi di patologie cardiovascolari, respiratorie e oncologiche. E’ aumentata, purtroppo, l’abitudine al tabagismo nei giovanissimi, nei ragazzi e ancor più nelle ragazze che probabilmente non sanno che perdere questa abitudine è fondamentale per evitare effetti dannosi a carico del sistema muscolo scheletrico e non sono a conoscenza che l’uso della pillola anticoncezionale –
associata all’abitudine al fumo – può provocare eventi acuti cardio-cerebrovascolari in età giovane, oltre a ridurre la fertilità in età adulta.
“Fumare – sottolinea la Dottoressa Antonella Memmo, Medico Chirurgo a Milano Specialista in Anestesia e Rianimazione Agopuntore – determina tre tipi di dipendenze che devono essere affrontate in modo diverso. La prima è quella fisica causata dalla nicotina. La seconda è quella comportamentale legata alle abitudini, ai gesti e ai rituali associati alla sigaretta. Infine quella psicologica dovuta al fatto che fumare aiuta a regolare ansia e a creare piacere, fornendo una sensazione di controllo sugli eventi esterni e su sé stessi, rendendo più agevole il contatto sociale.” Nonostante queste dipendenze, prima o poi, un fumatore anche incallito si pone la domanda fatidica: “E se smettessi? Sì, ma come?”

La sigaretta sviluppa un’assuefazione che si può combattere anche attraverso l’Agopuntura (antica tecnica cinese che arriva alla radice del problema e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), soprattutto se si ha la volontà di smettere con questo vizio. Il percorso da intraprendere spesso è lastricato di momenti difficili, ma questa metodica è un sistema naturale che può aiutare il fumatore a sconfiggere la nicotina. Infatti, il numero di persone che ricorrono all’Agopuntura per combattere la
consuetudine alla sigaretta è in aumento, grazie alla sua capacità di trattare efficacemente il “craving” (desiderio incontrollato) e altri sintomi che vengono normalmente accusati dopo la sospensione, come l’irritabilità, l’ansia, la scarsa capacità di concentrazione e l’irrequietezza. Questa medicina complementare ha contribuito a trasformare molti attivi fumatori in non-fumatori per tutta la vita.

Dottoressa Antonella Memmo, che cosa bisogna fare prima di ricorrere all’Agopuntura?
Prima di intraprendere questo percorso, è indispensabile un’analisi completa dei sintomi di astinenza per poi agire attraverso l’azione degli aghi posizionati sul corpo a bilanciarne le energie dello stesso. La “conditio sine qua non” è che ci sia un’astinenza dal fumo di almeno sei ore.

Può parlarci dell’agopuntura e come agisce sui fumatori?

Quando determinazione e buona volontà non bastano più, l’Agopuntura può rivelarsi una valida alleata contro il fumo. Un’efficace metodica terapeutica per eliminare, mediante la stimolazione di siti recettoriali specifici posti nell’encefalo, la dipendenza dal tabacco. Il successo è confermato da centinaia di lavori scientifici. Il trattamento di Agopuntura, in particolare “l’Agopuntura auricolare” (o auricoloterapia), prevede la stimolazione di determinati punti che, una volta stimolati, inondano il cervello di endorfine in quantità mille volte superiore a quelle che normalmente vengono prodotte dalla sigaretta a tal punto che, essendo “inondato” il cervello, si può bloccare quel volano che richiede sigaretta dopo sigaretta la necessità di fumare.  In poche parole se la “bionda” fa produrre una quantità dieci di endorfine, l’Agopuntura fa produrre al paziente una quantità mille.

Quali sono i punti del corpo che tratta l’agopunturista per contrastare il vizio del fumo?
Il medico agopuntore lavora stimolando con gli aghi sottili, sterili e monouso alcuni punti nevralgici e mantenuti in loco per una mezz’ora circa. Gli aghi penetrano la pelle solo per pochi millimetri e la procedura non è dolorosa. L’obiettivo finale è di ripristinare l’equilibrio interno affinché nella persona si attenui la voglia di fumare. I punti in cui vengono inseriti gli aghi variano a seconda delle persone, ma si può dire che quelli più impiegati si trovano in prossimità delle ali del naso, il centro dello sterno, i piedi e i polsi. Alcune volte si interviene anche in determinati punti delle braccia e delle gambe, dove sono localizzati i cosiddetti “punti dell’ansia” che spesso sono alla base della dipendenza da fumo.

Perché il binomio “agopuntura-fumo” funziona? Quali sono i vantaggi?

L’Agopuntura è una terapia in cui ci si affida completamente all’aiuto di uno specialista, quindi non è necessario troppo sforzo. Circa il 50% dei pazienti che scelgono questa terapia ci riescono. Chi decide di farlo senza chiedere supporto a un professionista ha solo il 5% di probabilità di successo. L’Agopuntura riduce il desiderio della sigaretta, determina una sensazione di disgusto del sapore e dell’odore
della sigaretta, diminuisce le necessità dei rituali associati alla sigaretta e l’apprezzamento per il gusto del tabacco.

Quali sono gli effetti che si riscontrano già dalla prima seduta di agopuntura?

L’assenza di necessità di fumare: si ha come la sensazione di non aver mai fumato e non si ha più la “sottomissione” al fumo. Soprattutto non si avverte il senso di malessere o di nervoso tipico di quando non si accendono sigarette da ore. Il senso dell’olfatto è molto più sensibile. L’odore del fumo provoca fastidio e un senso di prurito all’interno delle narici. Vedere altre persone che fumano non fa venire voglia
di accendere una sigaretta. Non è infrequente che l’individuo avverta una piacevole sensazione di rilassamento e distensione, che a volte può indurre la persona ad addormentarsi.

Ci sono delle incompatibilità nella pratica dell’Agopuntura?

Priva di controindicazioni e di effetti collaterali, questa disciplina non prevede l’assunzione di farmaci e si può fare a qualsiasi età. Inoltre, va ricordato che, l’Agopuntura in senso lato aiuta a mantenere lo stato di salute di una persona. Parliamo di una medicina preventiva nel vero senso della parola: una corretta
diagnosi energetica consente di effettuare non solo una diagnosi precoce delle patologie, ma di prevenirne l’insorgenza e far sì che l’organismo ritrovi il suo equilibrio e la sua ottimale funzionalità. 

Dottoressa Memmo, per concludere, quante sedute sono necessarie per ottenere dei risultati? 

Il protocollo anti-fumo prevede l’impiego di due-tre sedute ravvicinate in modo da fornire il maggior supporto possibile nei giorni in cui i sintomi di astinenza si fanno sentire con più forza. La frequenza varia da paziente a paziente e non è raro che si ricorra ad un appuntamento mensile per un ulteriore semestre per stabilizzare il mantenimento dell’astensione.


Info: Dottoressa Antonella Memmo – Medico Chirurgo a Milano, Specialista in
Anestesia e Rianimazione, Agopuntore
memmo.anto@gmail.com

Tags

Stefania Bortolotti
Milanese, giornalista, con una lunga presenza sulle pagine di Selezione dal Reader's Digest, dove ha scritto di salute come argomento principale. Tema questo che l'ha sempre interessata e appassionata e che segue tuttora per diverse testate. Tra le sue passioni? I viaggi e, quando non scrive e non insegue personaggi da intervistare, si regala piacevoli soste a Santa Margherita, il mare che ha nel cuore.
Related Article

Post a new comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *