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Miriam: lascia i Testimoni di Geova e rinasce
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Una vita vissuta nell’ombra, nell’incubo di non poter scegliere……Ma oggi, quei giorni sono solo un ricordo per Miriam….

Infanzia

Miriam nasce 30 anni fa in una piccola città del Piemonte. E’ una bambina introversa, silenziosa…..I suoi genitori sono Testimoni di Geova e le hanno insegnato a non dare confidenza a nessuno che non sia appartenente alla comunità. E’ una vita di rinunce quella della piccola Miriam…..Rinunce e costrizioni…..Tutto sembra essere scritto nel suo destino. Crescere nella comunità, frequenta solo Testimoni di Geova, deve fare tutto quello che i genitori le impongono. Pena: la dannazione eterna. I membri del gruppo le hanno da sempre insegnato che non può uscire dalle regole della congregazione. Il diavolo potrebbe nascondersi ovunque e Miriam deve chinare la testa e obbedire.

Adolescenza

Miriam cresce e si rende conto che quella vita le va stretta. Vorrebbe fare sport, scegliere con chi uscire, parlare a tavola con i genitori dei suoi “problemi di cuore”….Ma non può. A casa è vietato parlare di sesso o d’amore, si può solo obbedire agli ordini del capofamiglia. E Miriam non ha scelta.

Matrimonio

Rimane vergine fino a vent’anni. I genitori la fanno sposare ad un membro della comunità. Ed è ora che Miriam capisce che così non può andare avanti. La prima volta che fa l’amore con suo marito resta scioccata. Nessuno l’ha preparata a quei gesti, al dolore iniziale. Non ama il suo uomo e non riesce a recitare il ruolo di moglie perfetta. Col passare del tempo, capisce di provare attrazione per le donne…..Le sogna, ci fantastica sopra….Ma per i Testimoni di Geova sarebbe un gesto gravissimo confessare l’omosessualità.

Miriam tenta di nascondersi, porta avanti il suo matrimonio……Fino a quando inizia ad avere crisi d’ansia, si taglia gambe e braccia, pensa addirittura di togliersi la vita, quella vita che non era mai stata veramente sua.

Libertà

Miriam sente che dopo anni di sofferenze è pronta a fare la scelta più difficile: mollare tutto e lasciare famiglia e comunità. Divorzia e prende da parte i genitori per raccontare tutta la sofferenza che l’ha accompagnata finora. Oggi è felice di passeggiare per mano con la sua fidanzata, sotto gli sguardi duri della gente. Ma a lei non importa, è libera di essere se stessa, di scegliere il lavoro che vuole e di baciare chi vuole.

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Giulia
27 anni, fanese, appassionata di moda, martini con ghiaccio e borse costose. "Keep Calm and Carry on" è il suo motto. Anzi, "Carry on" e basta.
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