Emarginazione sociale, bullismo, abusi, violenza domestica sono solo alcuni dei temi sociali affrontati da Roberto Ottonelli.
Milano, periferia sud-ovest. Marco Bordoni, trentasette anni, è un invisibile, un uomo dall’apparenza
innocua che, all’improvviso, stanco delle continue umiliazioni che la vita gli sbatte in faccia, si trasforma in
uno spietato assassino. È lui il protagonista de “Il dolce sorriso della morte” (Mursia, pagg. 246, Euro
18,00), il noir di Roberto Ottonelli pubblicato nella collana Giungla Gialla che immerge il lettore nella
mente di uno spietato assassino. Come può un uomo con una vita apparentemente normale trasformarsi
in un mostro? Qual è la molla che scatta nella mente di una persona qualunque che inizia a uccidere senza provare niente? Sono queste le domande che accompagnano il lettore in questo noir mozzafiato dal finale imprevedibile.
“La mente umana sa sorprendere. La mia tornò a casa del borioso esperto di economia, il professore, che
mi aveva umiliato qualche tempo prima. Mi aveva supplicato di lasciarlo in pace, piangendo come un
bambino, prima che lo appendessi allo stendibiancheria per l’intestino. Anche lui pareva non ricordarsi di
me, ma, a differenza del capellone, riuscii a rinfrescargli la memoria prima di concludere l’opera. Decisi di
divertirmi un po’, finché nella mia testa smisi di sentire le sue risate sperticate di fronte alla mia
inettitudine. In realtà mi divertivo come non mi era mai capitato.”
Marco Bordoni è un consulente finanziario che vive sotto l’ala protettiva della madre e teme qualsiasi
contatto con il genere femminile, che percepisce come una minaccia, tormentato dagli incubi di un passato violento, fra un padre alcolizzato e un vicino di casa che abusò di lui. Sono quegli incubi ad alimentare il suo lato oscuro e il suo bisogno di uccidere, un bisogno da cui trae nutrimento, a suo modo, senza provare alcun rimorso.
L’ispettore capo Barzagli indaga, con il supporto di uno psicoterapeuta esperto di profili criminali, sulla scia di omicidi brutali che insanguinano Milano e l’hinterland. Inizia a collegarli fra loro, maturando ben presto una vera e propria ossessione nei confronti del presunto autore, mettendo a rischio non solo la carriera, ma tutta la sua vita. A fare la differenza nella mente dell’ispettore è l’elemento ambientale, da cui parte una corsa contro il tempo che mina alle fondamenta ogni sua certezza.
Nell’eterna sfida fra il bene e il male il confine sarà molto più sottile di quanto si possa immaginare.
Roberto Ottonelli (Milano, 1978) è network engineer e papà affidatario. Ha pubblicato Il Diavolo dentro
(2017), Credi davvero (che sia sincero) (2020) e ha partecipato ad alcune raccolte di racconti. È vicepresidente e fondatore dell’«Associazione difesa donne: noi ci siamo», impegnata nella
sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto alla violenza di genere.
Roberto Ottonelli (Milano, 1978) è network engineer e papà affidatario. Ha pubblicato Il Diavolo dentro
(2017), Credi davvero (che sia sincero) (2020) e ha partecipato ad alcune raccolte di racconti. È
vicepresidente e fondatore dell’«Associazione difesa donne: noi ci siamo», impegnata nella
sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto alla violenza di genere.
Post a new comment