Non fatevi ingannare dall’apparenza candida e innocente della Angel food cake. Questa ciambella è sì leggera e eterea, la ricetta che piace a me è quella ortodossa di Luca Montersino. E’ adatta agli intolleranti al lattosio perché non contiene né burro né latte, e neppure olio di semi. Però è a base, oltre che di albumi, di una buona quantità di zucchero, e quindi definirla light è un po’ azzardato.
L’Angel food cake necessita di uno stampo speciale che permette di lasciarla asciugare, fuori dal forno, rovesciata, per non comprometterne la levità e la morbidezza.
Avanzerete un sacco di tuorli, ma saranno giusto utili per fare una vera crema inglese da servire con la ciambella
Ingredienti
- uova a temperatura ambiente (ricavate 480 gr di albumi)
- cremor tartaro 8 g
- bacca di vaniglia 1
- zucchero semolato 280 g
- farina 00 80 g
- amido di mais 80 g
- sale 2 g
- scorza grattuggiata di un’arancia
- 12 gr di Amaretto o Grand Marnier (o una fialetta di aroma mandorla amara)
Procedimento
Accendete il forno a 175°. Mischiate gli ingredienti secchi: setacciate la farina, metà dello zucchero, il sale e la scorza d’arancia.
Adesso mettete in una ciotola gli albumi, cominciate a montarli con una frusta elettrica aggiungendo poco alla volta l’ altra metà dello zucchero e il cremor tartaro. Lo so che ci sono procedimenti più sofisticati (planetaria ecc…), ma io faccio sempre così e riesce benissimo. L’importante è che gli albumi sino montati benissimo e abbiano un aspetto lucido e brillante. Aggiungete anche la scorza grattuggiata dell’arancia
Unite gli albumi alle farine, molto delicatamente, facendo con la spatola un movimento dal basso all’alto (c’è bisogno di ripeterlo?) aggiungendo l’aroma di mandorla o il Grand Marnier. In una intervista il grandissimo pasticcere Iginio Massari ha chiamato Mafalda la spatola per gli albumi. Un’ altro, non ricordo il nome, in una ricetta parlava di Marisa. Voi chiamatele come volete, anche con il termine volgare “leccapentole”. Io trovo che siano uno strumento indispensabile per “leccare” ogni residuo di impasto dalle ciotole (o volete continuare a toglierlo con le dita e…gustarlo ancora crudo?)
Riempite con delicatezza lo stampo che non deve essere imburrato (!) e infornate.
Il tempo dovrebbe essere 30 minuti. Io preferisco tenere il forno a una temperatura inferiore (150/160°) per almeno 40 minuti.
Quando vedrete il vostro dolce bello gonfio con la superficie appena dorata fate la solita prova stecchino e sfornate.
Capovolgete con delicatezza lo stampo su una tovaglietta o su quello che volete (basta che sia lindo perché la torta potrebbe…precipitare) e lasciatelo anche più di un’ora.
Quando si è completamente raffreddato, premete sul disco mobile della parte superiore direttamente sul piatto da portata e voilà, ecco il dolce degli angeli perfetto. Beh, diciamo che non sempre riesce. Niente paura, passate delicatamente sui bordi e sotto la base dello stampo con un coltellino e l’operazione riuscirà benissimo.
Spolveratelo subito con zucchero a velo e se siete perfezionisti, io no, decoratelo e accompagnatelo come volete. Coulis di frutti rossi, cioccolata calda, panna montata….
Cosa vi serve
- Lo stampo in alluminio
- le spatole (o Mafalde)
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