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Divisi è meglio: il nuovo motto della generazione 2.0
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Fluido, bisex, senza confini definiti. Moda, arte, cibo. Il 2015 è stato l’anno del “ non delimitare” del “ mescolare tutto a tutto e con tutto”. Uomini con la borsa, cibo etnico servito accanto a pasta e fagioli, futurismo e stile barocco insieme. Ma questo nuovo anno si apre all’insegna di una tendenza molto diversa: quella della divisione e della rivendicazione di genere tra uomo e donna.

Uomini, Mgtow: “ Men going their own way”

I maschi al centro di tutto. Il mood del 2016 portato avanti dagli uomini si sta diffondendo in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Italia fino ai paesi anglosassoni. Stiamo parlando dell’acronimo Mgtow, cioè “ Men going their own way”, “ gli uomini vanno per la propria strada”. Una grande confraternita, direte voi.

E invece, i membri di questo nuovo movimento maschilista per eccellenza, non sono per forza palestrati belli, biondi, appena usciti dal college. Sono manager, passivi, asessuali, uomini a cui piace starsene a casa sul divano senza per forza avere accanto l’anima gemella. E poi ci sono veri misogini che tentano di persuadere i loro colleghi della cattiveria del genere femminile.

Punto d’incontro per scambiarsi opinioni: il sito mgtown.com, mondo “ maschio-centrico” in cui le parole d’ordine sono “ no figli”, “libertà”, “ ribellione”. E’ così che avanza l’esercito degli uomini che non vogliono impegnarsi, hanno solo “ amiche di letto” e pensano esclusivamente a se stessi. Lo youtuber più famoso è Carl Benjamin, inglese di 36 anni che posta in rete video e parodie sul genere femminile, arrivando a ben 100 mila visualizzazioni al giorno. Molti psicologi pensano che quest’ aggregazione rappresenti una sorta di certezza, di posto sicuro per molti uomini che hanno avuto situazioni difficili nella vita.

Donne, “ Skirt Club”

Ma se gli uomini si sono ben organizzati nel portare avanti i loro principi, le ragazze non stanno a guardare. A Londra si stanno diffondendo delle feste private molto particolari e proibite ai maschi: gli “ skirt Club”.

Il luogo del ritrovo resta segreto fino all’ultimo. Si può partecipare solo se un membro già conosciuto alle feste ti fa entrare. Le regole sono poche ma chiare: niente uomini, niente fotografie, porte delle stanze sempre aperte. Le ragazze che partecipano sono fidanzate, sposate, universitarie in cerca di emozioni e di nuove esperienze. Sofisticate e sotto i 40. Dress code rigoroso. Ammessi piume, corsetti, body, tacchi vertiginosi.

Insomma, una festa alla “ Eyes wide shut” solo per donne in cui si chiacchiera e, per chi vuole, si passa qualche ora bollente. A tarda sera, dopo uno spettacolo di burlesque, iniziano i giochi tra donne. Chi vuole partecipa, chi non se la sente resta a guardare e a bere champagne. Ci si può appartare o solamente scambiare opinioni. Un vero e proprio club femminile aperto a tutte le donne, non solo per lesbiche. Una Londra sommersa e underground che cerca di riscoprire libertà e un pizzico di proibito.

 

 

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Giulia
27 anni, fanese, appassionata di moda, martini con ghiaccio e borse costose. "Keep Calm and Carry on" è il suo motto. Anzi, "Carry on" e basta.
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