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COLORI, VOLUMI E SUPERFICI: COME SONO LE NUOVE STRATEGIE IN MEDICINA ESTETICA – SIME 2022 –
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Con la riapertura degli ambulatori la medicina estetica ha vissuto un vero e proprio boom di richieste. “Questi ultimi due anni – precisa il professor Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica –  “sono stati improntati soprattutto al consolidamento di esperienze, più che alle novità”. Il SIME (Congresso della Società di Medicina Estetica) che si è svolto a Roma all’Hotel Rome Cavalieri dal 13 al 15 maggio scorso, è servito a condividere queste esperienze e alla messa a punto di nuove terapie e protocolli di trattamento. “Al congresso sono state presentate le nuove generazioni di strumenti e prodotti, indispensabili” – prosegue il professor Bartoletti – “nella ‘tavolozza’ della medicina estetica. Perché i medici estetici ‘veri’ – afferma con forza il Presidente della Sime – “non si limitano a ‘fare i filler e tossina botulinica’, ma utilizzano tutte le terapie che sono proprie di questa branchia specialistica; l’indicazione più appropriata per la corretta terapia che dev’essere programmata solo dopo un check up di medicina estetica, effettuata con la giusta metodologia, che consente di ottenere risultati validi, naturali, limitando al minimo le complicanze”.

Emanuele-Bartoletti

Professor Emanuele-Bartoletti

La medicina estetica è fatta dunque di tante terapie, ognuna delle quali ha una finalità ben precisa. Il 43° Congresso della Società di Medicina Estetica è stato intitolato Colori, Volumi e Superfici,  proprio tenendo conto di un insieme di fattori che devono rigorosamente essere valutati nel loro insieme: le superfici e il colore della cute e i volumi del corpo.

“E’ impensabile” – sottolinea il professor Bartoletti – “che un medico estetico, per migliorare la qualità della pelle, faccia solo filler, tralasciando peeling e laser, perché questo vuol dire non prendere in carico il paziente in maniera completa e corretta, ma solo ‘vendergli’ dei trattamenti che qualche volta sono anche fuori indicazione”. Non dimentichiamoci che, sempre di più, il risultato dev’essere il più possibile naturale e gradevole.

Diventa sempre più importante la valenza sociale della medicina estetica. “Oltre alla Breast Unit e alle Obesity Unit, che dovrebbero comprendere sempre anche la presenza di un medico estetico, diventa necessario screenare e intercettare una serie di patologie” – sostiene Bartoletti. “Durante il check up ci capita spesso di scoprire melanomi e altri tumori della pelle, cheratosi attiniche, insufficienze venose degli arti inferiori, casi di ipertensione arteriosa. La medicina estetica, diciamo come ‘effetto collaterale promette anche di contribuire alla diagnosi precoce di molte patologie.

Ma quali sono in sostanza le novità del congresso?

Dal punto di vista farmacologico è la tossina botulinica liquida. Una formulazione diversa, già diluita e ‘pronta all’uso’. Non va dunque ricostruita ed evita così errori di dosaggio e ha un’azione rapida e precisa. I risultati cominciano a essere visibili già dopo 24 ore e durano fino a 6 mesi. Approvata per il trattamento delle rughe glabellari (ovvero quelle verticali sopra la radice del naso, nello spazio tra le sopracciglia).

Altra novità il liquid lifting che si sta sempre più consolidando nel tempo. Si tratta di una procedura non invasiva che consiste nel riempire con un filler a base di acido ialuronico o idrossiapatite di calcio determinate zone del viso, per riportare in tensione legamenti zigomatici o mandibolari che con l’invecchiamento si rilassano. Infatti, con l’età, l’osso e il sottocutaneo si riducono di volume e i legamenti si ‘allungano’ un po’ e i tessuti del volto tendono a cadere. Sono sufficienti piccole quantità di acido ialuronico (ad esempio) per rimettere questi legamenti in tensione.

C’è un impiego sempre maggiore dei fili riassorbibili e biostimolanti che, anche a distanza di 20 anni dalla loro introduzione, garantiscono il sollevamento e il sostegno dei tessuti rilassati. Il paziente ideale per il loro utilizzo è quello che ha un cedimento iniziale dei tessuti, di grado minimo e moderato, con tessuti né troppo pesanti, né troppo magri. Sono stati messi a punto nuovi protocolli e nuove applicazioni per ottenere risultati sempre più performanti e in un’ottica di estetica globale e di “total body” . Una sessione intera del Congresso è stata dedicata a questa metodica per mettere a punto le indicazioni e l’identikit del paziente ideale.

Collo e decolletè devono essere trattati come terapia di prevenzione per ottenere risultai davvero efficaci. Biostimolazione e fili di sospensione o di biostimolazione, possono essere usati, ma solo in fase veramente iniziale perché la fibrosi che vanno a creare i fili consenta di mantenere il più a lungo possibile desi i tessuti superficiali a quelli sottostanti, prevenendone lo scollamento che porterà inevitabilmente al cedimento.  Se si tratta di lieve cedimento  a livello di bordo mandibolare e collo, risulta efficace la tecnica endolift: una fibra ottica che viene inserita al di sotto del derma e che , attraverso una luce laser, crea delle piccole retrazioni a livello subdermico (con la conseguenza di riattaccare i tessuti superficiali a quelli profondi). Quando il problema è più evidente, l’unica terapia efficace è quella chirurgica ma con nuove metodologie perché il risultato che si vuole ottenere è sempre il più naturale possibile.

Sempre grande attenzione allo sguardo. In questa zona si utilizzano filler a base di acido ialuronico o idrossiapatite di calcio per riempire un occhio troppo ‘scavato’ o quando la parte ossea sottostante al sopracciglio (bordo orbitario) comincia ad appiattirsi. Negli ultimi anni sono stati sviluppati dei trattamenti di biostimolazione (a base di polinucleotidi o di peptidi biomimetici) che hanno come indicazione (ma non solo!) proprio una regione delicata come quella perioculare. Anche la medicina rigenerativa offre procedure di successo quali le pappe di piastrine di cellule staminali prelevate da tessuto adiposo del paziente stesso.

Nadia Fraone (Segretario Generale SIME):

Bellezza da social. L’evoluzione dei canoni di bellezza secondo le influencer (e perché non sempre vanno seguiti)

Nasino piccolo, mandibola ben disegnata, zigomo alto e pronunciato. La bellezza di alcune influencer, tra modelle e attrici famose, segue questi cliché, fino a farle assomigliare tutte tra loro. Purtroppo (in alcuni casi non si può dire altro) hanno un seguito enorme tra il pubblico femminile (e non solo). Il passa parola della bellezza del terzo millennio viaggia inesorabilmente sui social. E così nello studio del Medico Estetico sempre più spesso approdano richieste ispirate da questi look, branditi sullo schermo dello smartphone. Delle mode di bellezza che fanno tendenza sui social, adeguatamente rivedute e ‘smontate’, parla al congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) la dottoressa Nadia Fraone, Segretario Generale SIME.

“Quello delle pazienti che arrivano a studio chiedendo interventi e procedure per assomigliare all’influencer del momento – afferma la dottoressa Nadia Fraone – è un fenomeno, per certi versi sconcertante, al quale assistiamo sempre più spesso. Si va sui social, si sceglie un look, come fosse un vestito, e poi si va dal medico estetico con la foto alla quale si vorrebbe assomigliare”.

Ma quali sono le richieste che arrivano dagli ‘avventori’ del mondo dei social? 

Labbra da influencer. “Il must assoluto – rivela la dottoressa Fraone – che spopola ormai da tempo, sono le labbra voluminose, chiamate con una pletora di nomi più o meno evocativi e fantasiosi (cherry lips, Russian lips, labbra da diva, da French Kiss) che stanno tutti ad indicare delle labbra molto visibili. A volte ci viene richiesto un aumento volumetrico delle labbra, anche sproporzionato rispetto all’armonia del volto. Ma mentre questo può avere una ‘motivazione professionale’ per una celebrity, per una persona ‘normale’ che magari la mattina va a lavorare in ufficio, potrebbe non essere una scelta adeguata”.

lip filler injection

Fossette da Cip&Ciop. “Un’altra moda che sta prendendo sempre più piede soprattutto negli Usa – ricorda la dottoressa Fraone – è quella delle ‘fossette’ sulle guance”. Queste vengono ottenute con la cosiddetta ‘dimpleplasty’ che si esegue in un ambulatorio chirurgico in anestesia locale, rimuovendo dall’interno (cioè dalla bocca) un po’ di grasso e muscolo al centro della guancia, e suturando con un filo la parte, per creare la ‘fossetta’. “Se si digita ‘dimpleplasty’ su Google o sui social – ricorda la dottoressa Fraone – vengono fuori numerosi post e pagine; al contrario, digitando ‘dimpleplasty’ su PubMed (il repository delle pubblicazioni scientifiche indicizzate) vengono fuori sono due studi, uno dei quali dedicato agli effetti indesiderati di questo intervento”. Non sempre, insomma, quello che viaggia sul web ha un corrispettivo di ortodossia scientifica in ambiente medico e non è tutto oro quel che luccica: ci sono anche gli effetti indesiderati.

Squirrel with nut

Hollywood cheeck (guerra alla bolla di Bichat). “Un’altra tendenza, anch’essa mutuata da dive e modelle in mostra su Instagram – ricorda la Fraone – è la rimozione della bolla di Bichat, in pratica la pallina di grasso che rende ‘paffute’ le guance”. Asportando la ‘bolla’ si ottiene una guancia scavata, ‘asciugata’, che mette ancora più in evidenza lo zigomo. Mezz’ora in anestesia locale e, con una piccola incisione (1 cm circa nell’interno della guancia) si porta via il piccolo accumulo di grasso. Anche in questo caso i rischi non mancano, dalle infezioni all’interno della bocca, a lividi e rigonfiamenti del volto, fino ai più impegnativi: problemi di masticazione, danneggiamento delle ghiandole salivari e dei nervi faciali (con possibile perdita della sensibilità della guancia), asimmetria del volto. Insomma, anche in questo caso, meglio pensarci su.

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Occhi da volpe (foxy o hunter eyes). “È la moda del momento – afferma la dottoressa Fraone – che fa inorridire i popoli orientali (che al contrario gli occhi se li fanno operare per renderli di forma arrotondata, all’occidentale appunto)”. Sono molte le dive (e i divi) che chiedono di modificare la forma dell’occhio, rendendola più allungata, a mandorla, con la ‘coda’ all’insù, verso l’alto per ottenere questi occhi da seduttore, ‘assassini’. “Non è necessario l’intervento chirurgico; lo stesso effetto può essere ottenuto con dei ‘fili’ speciali che sollevano la coda dell’occhio, ‘appendendola’ alla parte superiore dell’arcata periorbitaria. Un altro escamotage, più di appannaggio dell’estetista, è di radere la parte finale del sopracciglio, sostituendola con un tatuaggio estetico per ‘sollevarla’ verso l’alto”.

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Ma perché segnalare tutto questo?

“Il messaggio che vorremo dare alle persone – conclude la dottoressa Fraone – è che non si va dal medico estetico come se si andasse al supermercato o in un negozio di vestiti. Tutte queste procedure sono atti medici (o chirurgici) che possono essere gravati di effetti indesiderati e che non necessariamente aggiungono qualcosa all’estetica del volto (anzi è spesso il contrario!).

Insomma, diciamo un ‘no’ deciso ad interventi e procedure non associate ad uno studio corretto del paziente che si ha di fronte e che solo un bravo medico estetico è in grado di delineare, per offrire poi le corrette indicazioni di trattamento. I social non possono essere negati, né ignorati. Ma chi li utilizza deve essere consapevole del fatto che le promesse di risultati facili attraverso un trattamento, magari a basso prezzo, non sempre rispondono a realtà. Più spesso si finisce col diventare quello che non si voleva diventare, senza riuscire più a tornare indietro”.

“La medicina estetica deve correggere dei difetti o degli inestetismi reali e diagnosticati, non cambiare i connotati – commenta Emanuele Bartoletti, presidente della SIME – Chi lo fa dietro richieste dei pazienti non è un medico estetico. Anzi: non è neanche degno di essere chiamato medico. Non possiamo, se seguiamo il nostro codice etico, stravolgere il viso dei pazienti solo perché la moda lo richiede. Evitate medici che lo fanno”.

 Ecco i trattamenti che rispondono alle diverse esigenze

Formulato specificamente per trattare il contorno occhi è TEOSYAL® PureSense Redensity 2 di Teoxane, a base di acido ialuronico semi cross-linkato (15 mg/g), dalla formula brevettata, che apporta un’azione dermo-ristrutturante e uniforma e riempie i solchi grazie alle sue caratteristiche di bassa igroscopia, buona capacità di diffusione e morbidezza. “Questo permette – sottolinea il Prof. Giuseppe Sito (chirurgo estetico) – di riempire senza irregolarità, esercitando una minima pressione sui tessuti e riducendo considerevolmente il rischio di edema”.

Workshop Teoxane in sede di congresso:

Teoxane Live Experience: lo Sguardo diventa Protagonista. Focus on Teoxane Approach Area Periorbitaria

Sabato 14 maggio 2022

Relatori: Prof. G. Sito, Dott. P. Trévidic (con trattamento live)

Trattamenti viso ma anche corpo che si focalizzano sul body reshaping. Seventy BG (storica azienda italiana con sede a Milano) ha presentato un importante aggiornamento dei risultati ottenuto su braccia e addome con il nuovo protocollo Seventy Hyal 2000 Body System. Il kit propone: un ciclo di due trattamenti iniettabili con acido ialuronico ad alto peso molecolare e il tapikin kinesiologico, e a distanza di un mese dall’ultimo trattamento l’inserimento nella zona trattata dei VLift Pro Screw, fili in polidiossanone arrotolati a vite.

Workshop Seventy BG in sede congresso:

Sistema Integrato per la Tonificazione del Corpo: sinergia tra Acido ialuronico, tape kinesiologico e fili in PDO.

Sabato 14 maggio 2022

Relatori: D.ssa Barbara Claysset/Dottor Lucio Miori (con trattamento live)

Seltec Medical ha presentato Y-Solution 720 di LG CHEM. Un filler con caratteristiche specifiche: alto modulo elastico e un’alta coesività, abbinati a una buona iniettabilità e integrazione tissutale, il tutto con un’alta resa per il paziente. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare è disciolto in una soluzione tampone con alta concentrazione. L’acido ialuronico s’intreccia all’interno della soluzione altamente concentrata e la distanza tra le catene si avvicina. Nella soluzione è introdotta una bassa quantità di BDDE (butandiolo diglicidil etere) a formare un gel. I reticolanti non ‘reagiti’ vengono eliminati, mentre il gel reticolato si gonfia per regolare la concentrazione di acido ialuronico.

Workshop Seltec Medical in sede di congresso:

Shape Define Highlight: YVOIRE Y-Solution 720 di LG CHEM

Sabato 14 maggio 2022

Relatori: Dottor Francesco Calvani-Dottor Salvatore Fundarò-Dottor Francesco Romeo

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Francesca
Proprietaria e condirettore della testata. Per oltre vent’anni ha lavorato al fianco di Maruska con la stessa passione. Vuole festeggiare i suoi primi...quarant’anni (o qualcosa di più) condividendo desideri, dubbi, esigenze e scoperte dell’universo della bellezza con il maggior numero possibile di amiche. E’ sempre truccata e le piace cambiare. Manie? Le unghie!
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