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Integrazione per il colesterolo alto: riso rosso fermentato e Q10
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Il colesterolo alto è una problematica che colpisce molte persone e il cui rischio è quello legato alla comparsa di patologie cardiache. Le cause sono molteplici tra cui un’alimentazione scorretta, la sedentarietà o la predisposizione genetica.

 

I farmaci più usati attualmente nell’ipercolesterolemia sono le statine sintetiche come la lovastatina, di cui esiste però una variante naturale, la Monacolina K del riso rosso fermentato o Monascus purpureus, che ne è sorella. Molto simile per struttura chimica e fisica, riesce a inibire in modo analogo la sintesi endogena di colesterolo nel sangue agendo sull’opera dell’enzima HMGCoA reduttasi.

Il riso rosso fermentato è un prodotto tradizionale cinese usato fin dall’800 a.C. che in loco chiamano Hong Qu. Si ottiene dal comune riso fermentato ad opera di un particolare lievito il cui nome è Monascus purpureus.

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I suoi effetti benefici sono ormai noti alla comunità scientifica, numerosi studi ne confermano l’attività tra cui uno dei più ampi svolto proprio in Cina, condotto per 4 anni su circa 5000 soggetti con pregresso evento coronarico nel quale si è evidenziato come il Monascus riduca la colesterolemia LDL del 20% e induca una riduzione significativa e clinicamente rilevante degli eventi coronarici, sia fatali che non, ictus e mortalità per tutte le cause rispettivamente del -31%, -44% e -32%.

Coenzima Q10

Il coenzima Q10 o ubichinone è un costituente con un ruolo fondamentale nei processi energetici cellulari del nostro organismo, essenziale per mantenere una buona efficienza fisica e muscolare, il che comprende anche quella cardiaca. Si trova infatti in ogni cellula (ubi: ubiquo/ovunque – chinone) ma la sua produzione diminuisce con l’età.

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Studi clinici inoltre, hanno registrato bassi livelli anche in chi soffre di particolari patologie tra cui proprio l’ipercolesterolemia e l’ipertensione. Qui, i soggetti colpiti, tendono ad avere concentrazioni di Q10 più basse della media causa anche l’uso degli inibitori HMG-CoA riduttasi.

Un’integrazione dei due componenti risulta dunque utile per ripristinarne i normali valori e per beneficiare della loro azione positiva sulla salute del sistema cardiocircolatorio.

ALTRI RIMEDI VEGETALI:

Sono utili tutti quei rimedi che depurano l’organismo e lavorano su fegato, adibito proprio alla produzione interna di colesterolo, e bile. Saranno dunque dei buoni alleati gli estratti di Carciofo, Cardo e Tarassaco.

Gli acidi grassi Omega 3 e la vitamina E, un esempio vegetale potrebbe essere l’olio di Camelina sativa che li contiene entrambi.  Importantissima la loro integrazione e l’inserimento nella dieta per l’azione positiva sull’abbassamento di colesterolo e trigliceridi abbinata all’azione antiossidante e protettiva della vitamina E.

Ulivo e Aglio, invece si distinguono per agire sia sul colesterolo che sulla pressione alta.

Infine Garcinia cambogia, conosciuta più per il controllo dei lipidi nelle diete dimagranti, agisce proprio per questo favorendo una diminuzione anche del colesterolo cattivo.

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Emanuela
Emanuela Benassi, profonda conoscitrice della tradizione erboristica (ma con competenze che spaziano anche nella medicina orientale, cinese e ayurvedica), conduce l’azienda di integratori Fitoben. Il suo motto? “Qualità ed efficacia ma tutta naturale!"
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