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La chirurgia estetica riuscita è quella che non si vede
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il dottor Paolo Santanché ci riceve nel suo studio, in una delle più esclusive zone di Milano. Anche entrando nel suo studio, si avverte immediatamente una sensazione di eleganza, raffinatezza e buon gusto senza tempo.

L’osservazione non è casuale perché ci accorgiamo subito, parlando con lui, di come il buon gusto e il senso artistico siano una parte non secondaria dell’uomo, uno di più famosi e accreditati chirurghi plastici estetici.

Il dottor Santanché è specialista in Chirurgia Plastica. E’ doveroso mettere l’ accento sui titoli accademici e sull’ autorevolezza ottenuta come relatore nei più importanti congressi internazionali e come consulente e perito nei Tribunali civili e penali, perché uno dei temi più importanti della nostra intervista, è la commercializzazione dilagante degli interventi di chirurgia e medicina estetica effettuati, perché la legge lo consente, da medici laureati i varie discipline, dall’ ortopedico al ginecologo,  che non hanno la però la specializzazione in chirurgia plastica. Anche se esiste una legge che prevede la sospensione dall’ albo per chi si fregia del titolo “chirurgo estetico” o “plastico” senza averne la specializzazione, i controlli praticamente non esistono. I risultati sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Secondo il dottor Santanché, la chirurgia estetica ben fatta è quella che non si vede. Sembra ovvio, ma non è così.

Come si dovrebbe comportare un chirurgo estetico?

Prima di tutto capire il paziente, valutare il problema, proporre il risultato e saperlo fare. Cosa non ovvia perché molto spesso i pazienti chiedono un intervento, ma necessitano di un altro. Nessuno di noi ha una visione oggettiva di sé stesso e spesso il paziente identifica un particolare come causa del suo malessere che non sempre è la causa del problema.  Ad esempio, un naso può sembrare prominente perché il mento è sfuggente e quindi per l’armonia del viso è necessario intervenire sul mento. Questo risultato si ottiene quando si crea feeeling fra il paziente e il chirurgo che può rendersi conto delle reali aspettative e della possibilità di raggiungere obiettivo senza speculare su false necessità.

Una questione spinosa: parliamo di costi?

La chirurgia estetica non è sempre percepita dal pubblico come una branca della medicina, che non va presa sottogamba. La ricerca di un prezzo più basso porta inevitabilmente a interventi che richiedono meno tempo e meno cura. Una buona parte degli interventi richiesti dai miei pazienti sono per rimediare a scelte precedenti che non hanno purtroppo dato i risultati sperati. Solo il 10% dei chirurghi estetici offre un livello buono. Le tecniche vecchie, semplificate, costano poco ma purtroppo i risultati si vedono. Anche la presenza di un anestesista di eccellenza è un costo, ma una garanzia sulla quale sarebbe da incoscienti speculare.

Al di là della tecnica, indiscutibile, quali sono i suoi criteri per stabilire degli obiettivi estetici che guidano un intervento?

L’ armonia. E a questo risultato si arriva con tecniche che non tutti usano. Ad esempio, eseguo la mastoplastica additiva in endoscopia per via transascellare, che non lascia cicatrici ma solo due piccoli segni nel cavo ascellare.

Inoltre uso le protesi anatomiche, che hanno una forma e  un profilo assolutamente naturali, ma che richiedono una assoluta precisione nel posizionamento, a differenze di quelle normalmente usate di forma rotonda, e tempi più lunghi.

Mi parli dell’intervento ringiovanente per eccellenza, il lifting:

Anche in questo caso le tecniche che si possono usare sono molto diverse, e di conseguenza i costi. Normalmente la pelle del viso viene “tirata” verso l’esterno e si taglia l’eccesso. Io invece eseguo il “rimodellamento” dei tessuti interni con un bisturi a ultrasuoni. Elimino quindi successivamente la pelle che risulta in eccesso in maniera “naturale”.

Quando lo consiglia?

Un lifting ben fatto regala 10 anni. Io consiglio di farlo a partire dai 40/45 anni. A questa età il risultato sarà un viso più giovane, ma senza cambiamenti evidenti. Ma sarà anche più duraturo perché ricrea il tono dei tessuti profondi che si perde in età matura. L’altro vantaggio di un lifting precoce è di evitare lo spiacevole effetto di ringiovanire dopo essere invecchiati.

Dopo quanto tempo va ripetuto?

Mediamente il risultato dura 10 anni. Dopodiché si può ricorrere ancora al bisturi, ma non esiste un obbligo tecnico. L’ importante è sentirsi in armonia con sé stessi.

Lei è stato uno dei pionieri della liposuzione. A chi la consiglia?

La liposuzione non deve essere vista come un intervento per perdere peso. L’obiettivo deve essere quello di “rimodellare” (e qui esce l’anima dell’artista, che guida la mano con il senso delle proporzioni e il senso estetico). Il grasso in eccesso asportato non è il fine ma la conseguenza di un intervento estetico che miri a riportare l’armonia nelle forme.

Quale consiglio si sente di dare ai lettori?

Rivolgersi a un medico serio, che sia medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica, che dedichi il giusto tempo per capire le aspettative del paziente, che proponga una soluzione e che sappia farlo.

Per saperne di più: paolosantanché

 

 

 

 

 

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Maruska
Ha una certa età, ha lavorato per quarant’anni nel mondo del beauty, sia dalla parte dell’editoria che da “dietro le quinte”. Ha conosciuto tutti, o quasi, i produttori di cosmetici, i creatori di profumi, le fabbriche dei contenitori e degli imballaggi e tutti, o quasi, i profumieri italiani. Ama moltissimo il make-up, cura la pelle ma senza ossessione
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