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Cosmetici e allergie
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contorno occhi

 

La Dott.ssa Manuela Aglio, allergologa e immunologa, in questo servizio parla delle sensibilizzazioni ad alcuni ingredienti presenti nei cosmetici

Di Lisa Dansi

Al Corso per Informatore Cosmetico Qualificato ICQ vengono approfondite molto le tematiche relative agli inestetismi, borderline con le patologie cutanee. Affermati dermatologi e medici estetici evidenziano la necessità e l’importanza, in molti casi, del ricorso al cosmetico a supporto della terapia farmacologica.La prossima edizione del corso inizierà il 17 ottobre e il termine ultimo per le iscrizioni è fissato per il 3 ottobre p.v. Per approfondimenti sul Corso ICQ, visitare il sito www.informatorecosmeticoqualificato.it

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1.In che modo si manifestano le reazioni di sensibilizzazione ad alcuni ingredienti contenuti nei cosmetici?

I prodotti cosmetici sono parte integrante della vita di tutti i giorni, tanto che l’American Academy of Dermatology ha rilevato che l’adulto usa in media almeno 7 cosmetici diversi al giorno, ma sebbene contribuiscano a migliorare l’aspetto esteriore, possono causare irritazioni cutanee o reazioni allergiche. Nonostante le reazioni siano piuttosto comuni (alcuni studi evidenziano che ne soffre il 10% della popolazione adulta), lo specialista viene consultato spesso solo quando non regrediscono o diventano gravi.

Nella maggior parte dei casi si tratta di dermatiti da contatto, in casi più rari di orticarieanafilassie fotosensibilizzazioni. La dermatite da contatto è un’infiammazione cutanea (la cute diventa pruriginosa, eritematosa e con piccole vescicole che spesso desquamano, eczemi) che insorge per esposizione a una sostanza. Esistono dermatiti irritative da contatto (DIC) e dermatiti allergiche da contatto (DAC).

 

2- Che differenza c’è le dermatiti irritative da contatto e quelle allergiche da contatto? 

Le dermatiti irritative da contatto, pari all’80% dei casi, sono espressione dell’azione tossica diretta (irritazione) delle sostanze che vengono a contatto con la pelle e possono manifestarsi già al primo contatto della cute con l’agente irritante. Le zone più “a rischio” sono quelle dove la pelle è più sottile o è secca e screpolata. I prodotti più “reattivi” sono quelli per l’igiene (saponi, deodoranti,…) usati per tempi eccessivamente prolungati, in concentrazioni troppo elevate, non adeguatamente risciacquati o applicati su cute lesa.

Le dermatiti allergiche da contatto (20%), invece, hanno origine da un’esposizione più o meno prolungata ad una sostanza sensibilizzante e insorgono poiché il sistema immunitario reagisce contro una sostanza specifica (allergene) che considera estranea e dannosa. Le zone più colpite sono viso, labbra, occhi, orecchie e collo, ma le reazioni possono insorgere in qualsiasi parte del corpo.

  1. Quali sono le sostanze potenzialmente più allergizzanti?

I prodotti per la cura della pelle (creme, latti, lozioni) che non vengono solitamente risciacquati e ciò causa un più lungo tempo di contatto degli allergeni con la pelle. Seguono i cosmetici per unghie, i profumi, i conservanti e i prodotti per capelli (inclusi i coloranti).

Nel caso degli smalti per unghie, ad eccezione di quelli specificamente anallergici, è presente la toluensulfonsmido-fenoformaldeica, una resina sintetica che permette al colore di fissarsi sull’unghia mantenendo la sua brillantezza, ma che può provocare (circa il 6%) vere e proprie reazioni allergiche.

L’allergia ai profumi è in aumento, probabilmente in rapporto ad un maggior uso di cosmetici e prodotti per l’igiene personale. Anche il Lyral si sta imponendo sempre più come fragranza allergizzante.

 

Sul banco degli accusati ci sono anche i conservanti, inseriti nei cosmetici per inibire lo sviluppo di microrganismi e spesso usati in associazione tra loro come parabeni, Kathon CG, Euxyl, e gli emollienti, gli emulsificanti e gli antiossidanti, che permettono la miscibilità fra la parte acquosa e quella oleosa dei cosmetici e prevengono il deterioramento degli acidi grassi. Pollice verso anche per la cocamidopropilbetaina, un tensioattivo impiegato in alcuni detergenti e shampoo.

Gli alcoli della lanolina (usati per il potere emolliente) presenti in creme per le mani, lucidalabbra e fondotinta, posso dare-anche se raramente- allergie: le reazioni dipendono soprattutto dai componenti dei farmaci topici che vengono distribuiti su cute lesa con una diminuita funzione di barriera e quindi più suscettibile a sviluppare allergia.

Un altro frequente agente sensibilizzante, causa di DAC, è il gliceril-tioglicolato, usato nelle permanenti. Tuttavia la principale sostanza allergizzante dei coloranti per capelli, nonostante il miglioramento delle tecniche industriali, resta la parafenilendiamina.

  1. E per quanto riguarda il Nichel?

È l’agente allergizzante più studiato tra i metalli e nei confronti del quale si stima una sensibilizzazione sempre più frequente ed elevata, in correlazione anche con la sua ubiquitarietà. E’ presente non solo in oggetti metallici, ma anche in molti alimenti soprattutto di origine vegetale e, come inquinante derivante dalla lavorazione, anche nei cosmetici.

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Maruska
Ha una certa età, ha lavorato per quarant’anni nel mondo del beauty, sia dalla parte dell’editoria che da “dietro le quinte”. Ha conosciuto tutti, o quasi, i produttori di cosmetici, i creatori di profumi, le fabbriche dei contenitori e degli imballaggi e tutti, o quasi, i profumieri italiani. Ama moltissimo il make-up, cura la pelle ma senza ossessione
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