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Il sole è arrivato. Siamo pronte?
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Young, sporty and happy woman walking with a blowing silk on a summer beach

Non si parla mai abbastanza di protezione solare. Crediamo di sapere tutto ma siamo pronti a dimenticare le buone regole pur di approfittare al massimo delle prime esposizioni ai raggi solari. E allora abbiamo intervistato per voi la Dottoressa Adele Sparavigna, dermatologa. Ecco che cosa ci ha raccomandato.

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La Dottoressa Adele Sparavigna, dermatoloa e venerologa

Come prepararsi al sole? Alimentazione, integratori, acceleratori d’abbronzatura…

Una corretta e variegata alimentazione può apportare sostanze nutrizionali in grado di aumentare le difese della cute al sole. Tra queste, la vitamina A (in buone quantità nell’olio di fegato di merluzzo e nel fegato di vitello, uova, latticini, carote ed albicocche); la vitamina C (negli agrumi, peperoni, kiwi, pomodori ed ortaggi a foglia verde); la vitamina E (presente in vari tipi di olio, nella frutta secca, spinaci, asparagi e broccoli); i carotenoidi (nelle carote, mais, pomodori e peperoni) ed i polifenoli ( di cui sono ricchi il tè, i legumi, la frutta o verdura di colore rosso o viola). Alcuni integratori alimentari forniscono una protezione intrinseca ed aiutano la pelle a raggiungere una pigmentazione più omogenea; essi andranno assunti giornalmente, almeno un mese prima del periodo di massima esposizione al sole e durante, come complemento alle creme solari. Gli acceleratori d’abbronzatura sono invece prodotti da assumere o da applicare localmente mirati a stimolare la produzione della melanina; sul mercato vi è parecchia confusione, spesso molti di essi si sono rivelati inefficaci e persino pericolosi, se utilizzati in assenza di filtri protettivi nei confronti dei raggi UV.

Che dire delle docce solari o simili, che continuano ad avere molti fan?

Oggi il desiderio di apparire abbronzati, non solo durante i mesi estivi, ma tutto l’anno, è un fenomeno diffuso. Lampade e lettini solari sono oramai sempre più utilizzati, non solo presso i centri estetici, ma anche nelle palestre, dove vi è purtroppo un maggiore accesso da parte degli adolescenti, fascia più a rischio. Per alcuni soggetti si parla persino di tanoressia, un vero e proprio disturbo psicopatologico, identificato come dipendenza da lettini e lampade solari. Per i tan addicted, l’abbronzatura diventa un bisogno incontrollabile, tanto da non poterne più fare a meno, ignorando così la pericolosità a cui si espongono.

Sono pratiche dannose, poiché queste strumentazioni emettono radiazioni ben maggiori di quelle naturali e non bilanciate. Molti poi mirano proprio a scottarsi, senza applicare filtri solari, sperando che questo rossore possa conferire nelle ore successive un colorito dorato. In realtà, l’eritema è segno di infiammazione, il nostro organismo ci sta avvisando di aver subito un danno. Sebbene l’eritema sia un effetto transitorio, alla lunga, i continui danni cutanei possono alterare le componenti della pelle, accelerando l’invecchiamento e causando indesiderate macchie iperpigmentate.

Una buona alternativa non possono essere gli autoabbronzanti?

Questi prodotti potrebbero certamente fornire un colorito abbronzato con minor rischi per la salute, ma particolare attenzione andrà comunque riposta alla loro applicazione e rimozione, che siano omogenee, pena la formazione di antiestetiche macchie, e alla conservazione della confezione. Questi prodotti contengono particolari sostanze che in taluni soggetti potrebbero causare sensibilizzazione cutanea ed allergie e, da ricordare, l’imbrunimento della cute autoabbronzata non è dovuto ad un incremento della melanina e quindi questi prodotti non apportano alcun effetto protettivo dai raggi solari.

La pelle e il sole: quali sono le regole fondamentali che è bene ricordare, facendo soprattutto dei distinguo rispetto al fototipo e all’età?

La pelle di ogni soggetto reagisce in maniera differente al sole e questo è il risultato di molteplici fattori, intrinseci ed estrinseci. Anzitutto è bene conoscere il fototipo cutaneo, il quale consente di classificare il proprio tipo di pelle sulla base della reazione che svilupperà al sole, nello specifico la capacità di pigmentare o sviluppare eritema, poiché la naturale capacità protettiva della pelle dipenderà da esso. Le classificazioni universalmente accettate sono quelle di Fitzpatrick e Cesarini. La prima suddivide i tipi di pelle in sei categorie, in termini di suscettibilità, classificando i vari colori della pelle da chiaro a scuro ed associando ad ogni tipologia la relativa reazione che svilupperà al sole e la propria capacità pigmentogena. La classificazione proposta da Cesarini invece è più dettagliata, poiché prende in esame anche il colore dei capelli, degli occhi, la presenza di efelidi, stimando così l’eritema, l’abbronzatura e la capacità di pigmentazione e protettiva di ogni tipo di pelle. Saper riconoscere il proprio fototipo di appartenenza è dunque il primo aspetto da considerare; i soggetti con pelle chiara, capelli biondi o rossi ed occhi chiari hanno difatti maggior probabilità di scottarsi, anche per esposizioni molto brevi. Come ovvio, questo tipo di pelle richiederà l’applicazione di filtri con SPF (sun protector factor) alti, poiché i rischi sono maggiori. Al contrario, i soggetti con pelle, occhi e capelli scuri si abbronzano più facilmente e potranno ricorrere ad una protezione meno elevata. Più precisamente, vengono definiti con protezione bassa i prodotti solari con SPF 6 e 10; media quelli con SPF 15,20 e 25; alta quelli con SPF 30,40 e 50 ed infine molto alta quelli con l’indicazione 50+. Un discorso a parte per i soggetti che assumono farmaci fotosensibilizzanti (come antistaminici, antinfiammatori, antibiotici, diuretici, antiaritmici o antidepressivi) o che hanno una pelle con lesioni cancerose, affetta da patologie come la vitiligine, la rosacea, o pazienti sottoposti a chemioterapia, per cui si consiglia una protezione elevata. Nella comparsa dei danni solari potrebbe incidere anche il sesso, mi riferisco in particolare all’azione combinata degli estrogeni e del sole, che nelle donne incinte o che assumono pillole anticoncezionali sono causa di macchie iperpigmentate sul volto, note come melasma, ed infine l’età. Una scottatura è sempre pericolosa, ma se a scottarsi è un bambino il suo rischio di sviluppare un tumore delle pelle da adulto purtroppo aumenterà, poiché la cute conserva memoria dei danni subiti.

Il sole è sempre nemico? come risponde la cosmetica? Quali le novità, anche in tema di texture? 

Il sole è dannoso se ci si espone in maniera errata. Una mancata protezione solare può predisporre a scottature, invecchiamento cutaneo precoce e cancro della pelle, ma è anche vero che una protezione solare eccessiva può toglierci dei benefici, poiché i raggi solari stimolano la sintesi della vitamina D, importante non solo per la salute e la crescita scheletrica, ma anche per la prevenzione ed il trattamento di alcune malattie dermatologiche. Vari studi sembrano difatti confermare un suo ruolo benefico contro patologie infiammatorie ed immunitarie quali psoriasi, dermatite atopica e vitiligine.

Ogni anno, il mercato dei prodotti solari si rinnova, per meglio soddisfare le richieste ed esigenze dei consumatori. Ad esempio, sono state messe a punto texture innovative sempre più leggere, persino trasparenti, per consentire un facile assorbimento ed evitare ogni tipo di residuo. Vi sono poi formulazioni ricche di principi attivi che proteggono ed al contempo mantengono il benessere della pelle, prevenendo la disidratazione e la formazione delle rughe.

I trattamenti giorno si arrichiscono sempre più, per proteggere la pelle anche in città. Le aziende cosmetiche oggi propongono creme o sieri multifunzionali, con antiossidanti e filtri solari, per prevenire e trattare rughe e macchie e persino fondotinta con protezione integrata. Ovviamente questi prodotti non sono indicati per i soggetti che sviluppano reazioni allergiche ai filtri o nelle condizioni di esposizione che richiedono una maggiore protezione.

Un discorso a parte: la pelle maschile e quella dei bambini.

La pelle maschile, per via della maggior presenza di testosterone, è più spessa, con una maggior densità di fibre collagene. La maggior resistenza fa si che, a parità di aggressioni esterne, rispetto alla pelle femminile, subisca più lentamente l’azione dei fattori ambientali ma, naturalmente, anche gli uomini non sono esenti da danni. Tutto il corpo richiede protezione ed anche la testa: gli uomini calvi o con pochi capelli non dovrebbero dimenticare di applicare la crema anche in questa zona, poiché in caso di calvizie vi è maggior rischio di sviluppare cheratosi attiniche, lesioni precancerose cutanee causate dall’effetto cumulativo del sole. Non necessariamente degenerano in forme cancerose, difatti una buona percentuale regredisce spontaneamente, ma un’ accurata prevenzione è senza dubbio fondamentale.

Grande attenzione meritano poi i bambini, poiché hanno una pelle particolarmente sensibile e delicata. Per evitare dunque scottature, sarà necessario applicare, in maniera uniforme, una crema ad alta protezione, anche sotto l’ombrellone ed indossare cappellino e maglietta. L’esposizione al sole dovrà comunque essere limitata, specialmente nelle ore centrali della giornata, dalle 11 alle 15, ed evitata per i bambini al di sotto di un anno.

E ancora, i capelli: come proteggerli anche alla luce dei trattamenti che si effettuano durante tutto l’anno?

Il sole, unitamente all’azione disidratante dell’acqua di mare, può inaridire le fibre del capello, riducendone la componente lipidica e rendodolo così più opaco e fragile; l’effetto è poi duplice se trattato. Per tale motivo è preferibile rinunciare a tinte o permanente prima delle vacanze, meglio attendere il ritorno. Al sole, la prima forma di protezione è sicuramente l’utilizzo di cappelli, foulard o spray protettivi da nebulizzare non solo sul cuoio capelluto, ma su tutta la lunghezza del capello.

Per viso, corpo, capelli si parla tanto di regole durante l’esposizione, ma spesso si trascurano i trattamenti protagonisti del “dopo”. Cosa dire a riguardo?

Dopo un’ esposizione prolungata, il contatto con salsedine e/o cloro, la pelle richiede detersione ed idratazione. In doccia, meglio utilizzare detergenti delicati che non stressino ulteriormente la pelle. Fondamentale l’utilizzo del doposole, prodotto spesso trascurato, ma in realtà preferibile alla classica crema idratante, poiché esercita un effetto lenitivo, emolliente e rinfrescante. Si potranno scegliere prodotti specifici per il corpo o per il viso; l’applicazione darà sollievo alla pelle, attenuerà rossori ed aiuterà a previene l’invecchiamento cutaneo. I capelli, che generalmente nel post-esposizione appaiono secchi, con doppie punte e maggiormente soggetti a rottura, potranno esser curati con shampoo, balsami e maschere specifiche dopo- sole per rinforzarli e preservarli da inaridimento.

Dottoressa Adele Sparavigna, specialista in dermatologia e venerologia

Viale Cesare Battisti 38, 20900 Monza

T. +39 345 2529271
F. +39 039 2329448

E. info@adelesparavigna.it

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Maruska
Ha una certa età, ha lavorato per quarant’anni nel mondo del beauty, sia dalla parte dell’editoria che da “dietro le quinte”. Ha conosciuto tutti, o quasi, i produttori di cosmetici, i creatori di profumi, le fabbriche dei contenitori e degli imballaggi e tutti, o quasi, i profumieri italiani. Ama moltissimo il make-up, cura la pelle ma senza ossessione
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