Glossario dei profumi
Le famiglie olfattive
Se c’è qualcuno accreditato per spiegarvi al meglio cosa siano le famiglie olfattive e quale significato attribuirgli è senza ombra di dubbio Accademia del Profumo; un’associazione creata nel 1990 dalle aziende cosmetiche associate a Unipro (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) per promuovere lo sviluppo dell’arte profumiera e ad accrescere il ruolo e il prestigio dell’industria del profumo. Ecco perché ho colto direttamente dal loro sito quanto leggerete nel testo a seguire.
Famiglie, sottofamiglie, sfaccettature, quale significato attribuirgli?
I limiti tra i vari termini vanno progressivamente sfumando in un’osmosi che rispecchia l’evoluzione delle creazioni olfattive, sempre più sottili e sofisticate. Da un punto di vista “purista” rimane importante puntualizzare le differenze e mettere in risalto le valenze di un linguaggio appropriato.
Con “sfaccettature”, in certi casi denominate anche “sottofamiglie”, si definiscono le classi o i gruppi alle quali appartengono le materie prime (o componenti) che saranno utilizzate per comporre una fragranza (o composizione profumata). Queste classi vengono costituite sulla base di affinità di origini o di proprietà olfattive delle sostanze. La classificazione, introdotta alla fine del diciannovesimo secolo da Eugène Rimmel, permette di agevolare la scelta, il confronto e la comunicazione riguardante le sostanze odorose. Per la soggettività della percezione olfattiva, il numero di sfaccettature può variare a seconda delle aziende e dei professionisti, ma in generale l’industria si trova concorde sulle seguenti classi:

  • esperidata (come interpretazione poetica di agrumata)
  • aromatica
  • marina/acquatica
  • aldeidata
  • fiorita
  • fruttata
  • verde
  • speziata
  • legnosa
  • fougère
  • chypre
  • cuoio
  • gourmande (o gustativa)
  • orientale
  • ambrata
  • cipriata
  • muschiata (o musk)

Come accade a uno scrittore o a un musicista, un profumiere-creatore compone una fragranza attorno a un tema: è una miscela complessa di componenti la cui proporzione definisce la nota dominante della fragranza e la sua appartenenza a una famiglia olfattiva.

Parlare di famiglie olfattive significa, quindi, riferirsi a una classificazione di composizioni profumate. Le sfaccettature che la completano contribuiranno a definirne l’originalità.
Citiamo, ad esempio, una fragranza composta di legni e agrumi, quindi da sfaccettature legnose ed esperidate. Se prevale la percezione dei legni, la fragranza verrà associata alla famiglia legnosa, con una sfaccettatura esperidata, dando vita ad un profumo dal carattere molto deciso, raffinato e sobrio, ravvivato da guizzi frizzanti che ne rendono la testa molto vivace. Al contrario, se sarà l’effervescenza degli agrumi a imporsi nel tempo, si potrà definire la fragranza esperidata con sfaccettatura legnosa, caratterizzata da un’allegria tutta mediterranea, molto meno persistente.
Conoscere gli ingredienti contenuti in un profumo è sicuramente molto accattivante, ma il solo elenco dei componenti non consente di coglierne la vera natura. Classificare e riconoscere in un profumo il carattere dominante è una delle chiavi di lettura che permettono di definirne l’estro ed interpretarne il messaggio emozionale.  Per info e curiosità: www.accademiadelprofumo.it

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