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LA RIVOLTA DEI BRUTTI
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MTM Teatro Litta: dal 14 al 24 ottobre 2021 è in scena La Rivolta dei Brutti   

testo di Filippo Renda

regia di Stefano Cordella

con Salvatore Aronica, Francesco Errico, Giorgia Favoti, Filippo Renda

scenografie e costumi Stefano Zullo

assistente scenografo Federica Padovani

disegno luci Fulvio Melli

composizioni originali e sound design Gianluca Agostini

direttore di produzione Elisa Mondadori

produzione Manifatture Teatrali Milanesi

Ha debuttato in Prima Nazionale lo scorso 22 luglio 2021 al Kilowatt Festival “La rivolta dei brutti” uno spettacolo di drammaturgia contemporanea di urgente attualità che attraversa e tocca le tematiche di importanza internazionale.

Uno spettacolo che racconta la storia di quattro ragazzi che rivivono il meccanismo violento alla base della strage di Isla Vista (California, 2014) perpetrata da uno studente universitario. Il tentativo di giustificare un maschilismo feroce, attraverso dinamiche vittimiste, e le modalità con le quali la rete amplifica ed esaspera le frustrazioni generazionali.

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sinossi

Il 22 maggio 2014, a Isla Vista, California, la polizia ritrova il corpo senza vita del 22enne Elliot Rodger all’interno della sua auto, schiantatasi qualche minuto prima contro alcuni veicoli parcheggiati; ad ucciderlo, però, non è stato lo schianto: la polizia ritrova sul sedile del passeggero un’arma da fuoco con la quale Rodger è riuscito a spararsi un colpo in testa.

Troveranno poi altre tre cadaveri nell’appartamento di Rodger: erano i suoi coinquilini, che lui ha ucciso a coltellate. Altre tre persone sono riverse sulle strade di Isla Vista colpiti da un’arma da fuoco che sparava all’impazzata dall’interno di un abitacolo di una BMW Serie 3 lanciata a massima velocità per le strade californiane: l’automobile è quella di Rodger e la sua pistola ha ferito altri sette sconosciuti, mentre la vettura ne ha investiti altri sette.

La spiegazione del gesto viene rinvenuta in un manoscritto di circa duecento pagine, un testamento che introduce le dinamiche di una community online che già da qualche anno ha raggiunto migliaia di utenti in tutto il mondo, anche in Italia: si fanno chiamare “incel”, dall’inglese Involuntary Celibate, uomini sessualmente frustrati che utilizzano slogan come “Il femminismo è il problema e lo stupro è la soluzione”. Il problema insanabile degli “incel” è la totale mancanza di fascino, la completa incapacità di seduzione, non sempre legata all’aspetto fisico.

La rivolta dei brutti si svolge in Italia, e racconta la storia di quattro ragazzi della nostra generazione che rivivono il meccanismo violento alla base della strage di Isla Vista senza che esso accada mai in scena; racconta il tentativo di giustificare un maschilismo feroce attraverso dinamiche vittimiste; racconta le modalità con le quali la rete amplifica ed esaspera le frustrazioni generazionali e crea dei ghetti virtuali che nella coscienza degli utenti diventano luoghi reali.

Incel è un neologismo nato dalla contrazione di Involuntary Celibate, “celibe involontario”. Un termine con il quale si definisce una community online di soli uomini, che affermano di non riuscire a trovare un partner sentimentale o sessuale, nonostante lo desiderino, attribuendone la responsabilità alla donna, alla società e al loro non essere attraenti.

Un fenomeno, in crescita anche in Italia, diventato noto solo nel 2014 con la strage di Isla Vista ad opera di Elliot Rodger, autodefinitosi Incel, con la frustrazione di non aver mai avuto una ragazza e di essere ancora vergine.

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Note DRAMMATURGIA

Il mio interesse per la cronaca nera non è frutto di un’attrazione pruriginosa per il male e le sue forme: trovo che l’analisi di un evento eccezionale sia un ottimo strumento per rintracciare gli elementi essenziali in esso contenuti che accomunano un’intera società. Mi interessa comprendere e soprattutto nominare quei meccanismi presenti nella vita quotidiana di tutti noi che possono, in condizioni particolari, portare ad avvenimenti di violenza eccezionale, ma che sono già violenza. Motivo per cui in questo testo non racconto direttamente la storia di Elliot Rodger ma una storia più vicina allo spettatore, perché la violenza e la sopraffazione possano essere riconosciute e problematizzate quando in potenza e non solo quando in atto.

Filippo Renda

Note di REGIA

Quando ho letto il testo mi ha subito colpito come la presenza dei vari schermi e dispositivi tecnologici (computer, cellulari, videogiochi) diventasse un rifugio per i protagonisti, uno spazio in cui la violenza può esplodere senza controllo e innescare azioni estreme e pericolose. Con i miei collaboratori (Stefano Zullo scene e costumi, Fulvio Melli light designer, Gianluca Agostini sound designer) abbiamo cercato di mettere il fuoco su questo delicato confine tra virtuale e reale creando uno spazio non naturalistico che amplificasse il rapporto con lo schermo/specchio delle dispercezioni che stanno sì alla base della dinamica Incel ma sono anche profondamente radicate nel substrato culturale di molti uomini.

Stefano Cordella

FILIPPO RENDA

Autore, regista, attore, 31 anni, dopo il diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano muove i primi passi come assistente di Luca Ronconi in due produzioni del Piccolo Teatro di Milano; in seguito lavora con Bruno Fornasari, Roberto Rustioni, Francesco Frongia, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Ma soprattutto cura spettacoli di sua ideazione con cui circuita anche in festival come Primavera dei Teatri, Castel dei Mondi e Colline Torinesi e prodotto da realtà affermate come il Teatro della Tosse o il Teatro delle Donne. Tra le sue regie Ghertruda, la mamma di A. è prodotto dal Teatro CTB di Brescia. Nel 2016 lavora a un dittico sul teatro shakespeariano prodotto da Elsinor Teatro Fontana: il primo lavoro è Il Mercante di Venezia; a giugno 2018 mette in scena Sogno di una notte di mezza estate. Di entrambi i testi cura l’adattamento drammaturgico. Dal 2018 comincia la collaborazione con MTM Teatro Litta di Milano per il quale è anche condirettore del Festival di teatro indipendente Hors. Parallelamente porta avanti il percorso di drammaturgia contemporanea: tra i suoi testi Circeo, il massacro (con Elisa Casseri), Tutto il male che non ti ho mai fatto, La rivolta dei brutti. L’ultima drammaturgia, Decameron una storia vera, va in scena nel 2021 per la regia di Stefano Cordella. Con la sua compagnia Idiot Savant ha messo in scena nove produzioni: tra queste lo spettacolo per ragazzi La famosa invasione degli orsi in Sicilia, già selezionato dal Festival Segnali, si è aggiudicato il premio Piccoli Palchi dell’ERT di Udine.

STEFANO CORDELLA

Nato a Desio nel 1985, è regista, drammaturgo, attore e formatore. Dopo la laurea magistrale in Psicologia, nel 2009 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. É co-fondatore di Oyes con cui recita in Luminescienz – La Setta e Effetto Lucifero, spettacolo vincitore del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2010 e finalista al Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2011. Nel 2014 debutta alla regia con Va Tutto Bene. Cura ideazione e regia di Vania, ispirato al testo Zio Vanja di Anton Cechov, con cui vince numerosi premi (per la seconda volta Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015, menzione speciale alla drammaturgia Festival Inventaria 2016, Bando Next – laboratorio delle idee per produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo 2016/2017, finalista Inbox 2017 – secondo classificato). Ha collaborato alla drammaturgia di C’è un diritto dell’uomo alla Codardia (omaggio ad Heiner Müller), regia di Renzo Martinelli, dramaturg Francesca Garolla, produzione Teatro I, Milano. È stato assistente alla regia di Carmelo Rifici (Il Compromesso), Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (L’ignorante e il Folle, La Tempesta) e Bruno Fornasari (Sospetti). Dal 2013 è codirettore artistico del Teatro di Nova Milanese di cui cura la stagione di prosa. Nel dicembre 2015 vince il Festival Internazionale di Regia Teatrale Fantasio da cui nasce lo spettacolo Lo Soffia il Cielo (dai testi di Massimo Sgorbani), produzione TrentoSpettacoli. Lo spettacolo Io Non Sono un Gabbiano, con cui ha vinto il bando Next – laboratorio delle idee per produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo 2017/2018, ha debuttato al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari, ed è stato inserito nelle stagioni di importanti teatri nazionali tra cui il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro Stabile del Veneto. Nel 2018 dirige Schianto (vincitore del bando Next – laboratorio delle idee per produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo 2018/2019) spettacolo vincitore della menzione speciale alle finali del bando Forever Young 2018 indetto da La Corte Ospitale di Rubiera. Nel 2019 ha debuttato Mai Generation, prima produzione per ragazzi di Oyes, di cui ha curato ideazione e regia. Lo spettacolo H- Il campione del mondo (7 round con Ernest Hemingway), produzione TrentoSpettacoli, ha debuttato nell’ottobre 2019 presso il Teatro di Pergine. Dal 2018 è codirettore artistico del Festival Hors per giovani compagnie emergenti, presso il Teatro Litta di Milano (MTM). Da novembre 2018 è tra gli artisti coinvolti nel progetto di ricerca drammaturgica condivisa Materia Oscura, una collaborazione Teatro I e Teatro Verdi Milano/Teatro del Buratto. Con Oyes vince il Premio Hystrio Iceberg 2018 come migliore compagnia emergente italiana. Dal 2019 è tra i docenti dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, Scuola Teatrale d’Eccellenza del Teatro Stabile del Veneto. Nell’ottobre 2020 debutta al festival Primavera dei Teatri Vivere è un’altra cosa (coproduzione Oyes/La Corte Ospitale) di cui cura ideazione e regia. Dopo una lunga lavorazione durata quasi l’intero periodo del lock down, nel giugno 2021 debutta Decameron, una storia vera, produzione Manifatture Teatrali Milanesi e TrentoSpettacoli, di cui cura progetto e regia. L’ultimo lavoro di Oyes, Oblomov Show, in coproduzione con la Corte Ospitale, ha debuttato al Festival Armunia 2021.

Alcuni dei PREMI E RICONOSCIMENTI

Premio nazionale giovani realtà del teatro 2010, Udine: Effetto Lucifero (premio della giuria artistica)

1° classificato Borsa di Lavoro Marietti 2014, Milano: Anton-Scherzo in un atto

Finalista Premio Hystrio alla vocazione 2014

Premio nazionale giovani realtà del teatro 2015, Udine: Vania

Festival di regia Fantasio 2015, Trento: Lo soffia il cielo – Un atto d’amore (premio della giuria artistica e premio del pubblico)

Premio NEXT-Laboratorio per le idee e la distribuzione dello spettacolo dal vivo Edizione 2016-2017 progetto promosso da Agis e Regione Lombardia: Vania

Finalista Inbox 2017, rete di sostegno del teatro emergente italiano: Vania (2° classificato)

Premio NEXT-Laboratorio per le idee e la distribuzione dello spettacolo dal vivo Edizione 2017-2018 progetto promosso da Agis e Regione Lombardia: Io non sono un Gabbiano

Premio NEXT-Laboratorio per le idee e la distribuzione dello spettacolo dal vivo Edizione 2018-2019 progetto promosso da Agis e Regione Lombardia: Schianto

Premio Hystrio 2018 come migliore compagnia emergente italiana

Premio NEXT-Laboratorio per le idee e la distribuzione dello spettacolo dal vivo Edizione 2020-2021 progetto promosso da Agis e Regione Lombardia: Vivere è un’altra cosa

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Teatro Litta

da martedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30

intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 – 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto DVA 12,00€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€

durata dello spettacolo: 75 minuti

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

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Abbonamenti: MTM è città aperta, MTM è città aperta Over 65, MTM Carta Regalo x2,

MTM Carta Regalo x4

Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita

vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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Patrizia Gallini
I colori, l’aspetto e i modi sono da nobildonna veneziana, ma le sue origini sono piemontesi. Ha il sorriso affettuoso e sereno di chi si appresta a offrirti il tè con i pasticcini, ma in realtà sta discutendo di business con la fermezza di un panzer. Il suo “buen ritiro” è un antico mulino nel torinese, quando non è “occupato” dai suoi quattro nipotini. Di lavoro fa la P.R. , e naturalmente è il boss della sua agenzia. Per passione frequenta gli chef stellati, ama leggere e segue tantissimi spettacoli teatrali e, naturalmente, ci rende partecipi dei suoi incontri attraverso le nostre pagine.
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