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Chi sono i 10 personaggi del 2015
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Il 2015 si è appena concluso tra difficoltà e voglia di rimettersi in gioco. Ma chi sono stati i personaggi di quest’anno appena passato? Abbiamo scelto di ricordare 10 persone. Persone speciali. Eroi che ogni giorno ci accompagneranno per lungo tempo. Esempio, monito, retta via da seguire. Insomma, anche se alcuni sono poco conosciuti abbiamo deciso di citarli lo stesso e di farveli conoscere per quello che hanno regalato all’umanità.

1.Papa Francesco

Forse tutti, vorremmo avere anche solo un poco di lui. Un po’ della sua dolcezza, del suo coraggio, della sua saggezza. Un po’ di bontà e il giusto orgoglio che papa Bergoglio trasmette ogni giorno al mondo intero. Lui, che dalla fine del mondo è arrivato con la sua piccola valigia e ha detto al suo edicolante di fiducia per telefono: “ Non tenermi più i giornali, da domani sarò Papa, resto a Roma”. Lui che ride e scherza con tutti, perché la forza di un sorriso è molte volte la medicina più efficace. Un Papa che a testa alta punta il dito contro gli errori della sua chiesa. E, oggi, cerca di risollevarla, trasformarla, renderla quanto più possibile simile a lui. Insomma, un po’ speciale.

2.Charlie Hebdo

Proprio alla vigilia dell’anniversario dell’attentato lo scorso 7 gennaio, la rivista satirica diventerà per sempre il manifesto della libertà di pensiero e di satira nel mondo. Oggi, esce proprio con un’immagine potente e per molti blasfema: Dio che corre armato di un mitra. Perché ironizzare sui fatti che accadono non deve essere visto come una colpa, un insulto alle altre religioni, ma un modo per alleggerire le tensioni. Quel 7 gennaio 2015, invece, quelle tensioni sono aumentate. Sono saltate fuori quasi all’improvviso. E oggi, ad un anno di distanza, lo staff del giornale francese non si arrende.

3.Aylan

Si chiamava Aylan, aveva tre anni ed era un piccolo profugo siriano. Una notte, quella notte che non supererà mai, si tuffa nel mare dalla Turchia per raggiungere l’isola di Kos, in Grecia. E’ stato portato dalle onde su una spiaggia deserta, al mattino. La maglietta rossa, i pantaloni corti, le scarpe da ginnastica. Steso a pancia sotto, come se dormisse. E invece, Aylan è morto. Un’immagine straziante che ricorda la tragedia dei profughi scappati dalle guerre. E il dramma, ancora più grande, dei bambini che ancora adesso continuano a morire in mare. Altre trenta piccole vittime, dopo Aylan, si sono addormentate tra le onde, in quel tratto di mare. Quello scatto, di un bambino di tre anni che cercava solo di salvarsi dal male, rimarrà il simbolo di un inferno ancora tutto da spegnere.

4. Khaled Al-Assad

Nascosti. Lontano dalle mani dei predatori dell’Isisi. Aveva solo questo in testa Khaled Al-Asaad, l’uomo che per 40 anni ha diretto l’area archeologica della città di Palmira, in Siria. Nascondere i reperti più preziosi della città. Prima che i terroristi distruggessero tutto. Era il 18 agosto 2015 quando gli uomini dell’Isis sono entrati nel suo museo. Khaled era alla scrivania, dentro i suoi libri di storia. Volevano sapere dove fossero le opere. Ma lui non disse una parola. Dopo qualche ora lo portano in piazza. Lo legano a un palo e gli tagliano la testa davanti a tutti. Proprio a lui, che aveva solo voluto proteggere i tesori più grandi dell’umanità, come fossero suoi figli.

5. Valeria Solesin

Un sogno, una vita, spezzata solo per la voglia di distruggere. Valeria Solesin è il volto di tutti noi che, quella sera, avremmo potuto essere al Bataclan, a Parigi, ad ascoltare un concerto. Senza colpe, senza pensieri, senza un briciolo di sentore che avesse potuto accaderci qualcosa. Ma lei, oggi, è ancora qui, per ricordare che dal dolore, a volte, può nascere anche del bene.

6. Helley

Helley è bella, coraggiosa, sensuale. E soprattutto, pericolosa. E’ la ventisettenne curda che ha fatto scandalo per la sua canzone contro il Califfato. “Revolution”, questo il titolo, parla di ribellione, lo scrive, su un muro con il rossetto, proprio vicino a Mosul, città irachena controllata dall’Isis. La cantante che sta con i peshmerga e canta per loro, perché il Califfato nero possa essere finalmente sconfitto. Abita a Los Angeles ma è volata fino in Siria per incitare i peshmerga a non arrendersi.

7. Angela Merkel

Per il “Time” è la “Persona dell’anno”. Angela Merkel merita un posto di tutto rispetto non solo sui giornali ma anche nella mente di tutti noi. Glaciale alla vista, tenera nel cuore. La donna che si è rifiutata di mettere un tetto all’immigrazione, che cerca sempre di far quadrare i conti, con la sua razionalità e perseveranza.

8.Pino Daniele

Morire per un errore, per colpa del destino. Pino Daniele ci ha lasciati il 4 gennaio del 2015. La musica italiana ed internazionale perde uno dei grandi protagonisti. Napoletano nel cuore, blus nell’animo, rock nello spirito. Per tutti noi è stato e sarà sempre il simbolo della canzone italiana.

9. Valentino Rossi

Era solo un ragazzino Vale, quando prende la moto, ci salta su e decide che da grande farà solo quello: correre. Il suo istinto lo porta ad essere sempre il più veloce, pagando spesso con molti errori. All’inizio Vale cade, cade sempre. E’ spaventato da quelle distrazioni ma sa di potercela fare. E oggi, dopo nove mondiali vinti, dopo il tanto discusso “ biscotto”, può dire di avercela fatta. Per noi è l’eroe positivo, anche con un titolo perso nel 2015. L’eroe che ha 40 anni vuole ancora farcela, come quel ragazzino di Tavullia che non riusciva a schiacciare i riccioli biondi sotto il casco. Cadeva e si rialzava sempre, ogni volta più forte.

10. Damien

Foreing fighter si diventa, non si nasce. Come Damien, il ragazzo canadese convertito all’Islam che a soli 22 anni è rimasto ucciso in Siria durante un combattimento. Damien era fragile, insicuro. Si è fidato delle persone sbagliate. Dopo una lunga depressione è stato accolto in una moschea vicino casa. Ma qualcosa, in lui, era cambiato. Parte per la Siria, raccontando bugie alla madre. Che non lo vedrà mai più ritornare. Oggi, sua mamma ha creato un sito internet con le altre madri di foreing fighters nel mondo per aiutarle a ritrovare i propri figli schiavi di una guerra che, spesso, non hanno mai nemmeno voluto.

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Giulia
27 anni, fanese, appassionata di moda, martini con ghiaccio e borse costose. "Keep Calm and Carry on" è il suo motto. Anzi, "Carry on" e basta.
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