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Rinascere con l’Hip Hop: la storia di Boogies
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Boogies, come si fa chiamare, è nera, ha 24 anni e fa un lavoro molto speciale. Balla hip hop sulle strade di New York, guadagna quel tanto che le basta per sopravvivere e pagarsi qualche corso di danza. Ma soprattutto, Boggies è un esempio per tutte le ragazze lesbiche ripudiate dai loro genitori…..Che dopo il buio hanno visto finalmente la luce grazie alla loro più grande passione.

Adolescenza

Carolynn, questo il suo vero nome, ha 12 anni quando bacia per la prima volta una ragazzina della sua età. Erano in giardino, a scuola, in un posto non troppo nascosto….La psicologa dell’istituto la vede e corre dalla madre a raccontarle tutto. Nella comunità afroamericana essere omosessuale è una condanna, una vergogna, un marchio di fuoco che la madre di Carolynn non riesce ad accettare. Da quel momento, sua figlia diventa un’estranea, subisce violenze psicologiche, smette di parlare anche con il fratellino perché la mamma non glielo consente.

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Tentato omicidio

Un anno dopo, Carolynn vede con i suoi occhi quanto può essere crudele l’orgoglio di una madre ferita. La donna che l’ha messa al mondo e che da sola ha cresciuto lei e il fratellino, in quel pomeriggio newyorkese, entra nella sua stanza e l’accoltella ad un braccio. Poi si ferma, torna in sé e porta Carolynn in ospedale. Carolynn se la cava con 50 punti….Ma quella ferita rimarrà aperta per sempre nella sua vita. Un gesto di rifiuto, di orrore, di chi non vuole accettare la differenza.

La giovane scappa di casa e da studentessa modello si trasforma in un’adolescente allo sbando. Diventa un fantasma che si aggira solitario per le vie della Grande Mela. Entra ed esce da ospedali psichiatrici, ingoia pillole per non avere attacchi improvvisi di rabbia. E poi, come per magia, il fantasma prende vita e torna ad essere una persona vera, viva.

La rinascita

Carolynn è nata due volte. 24 anni fa e quando aveva 17 anni. Perché proprio in quel periodo, entra al Greenpeace Chimneys, una casa-famiglia per ragazzi gay, transgender, lesbiche che sono stati cacciati di casa. Lì carolynn non si sente sola, capisce che ci sono tanti altri giovani nella sua stessa situazione. Smette di prendere farmaci, torna a suonare il piano, a danzare. Spazia dalla danza classica alla break dance. Vede su internet i video di ragazzi che ballano in metropolitana. Il giorno dopo va anche lei è inizia ad esibirsi per strada e sul metrò.

Diventa Boogies e si libera di Carolynn, quel nome che le era stato imposto alla nascita. Si crea una nuova famiglia con altri amici ballerini. E proprio con loro fonda un gruppo, i Roc, Raiders of Concrete, cioè i “Corsari dell’Asfalto”. Grazie alle loro esibizioni di hip hop per le strade, si sono guadagnati la prima pagina del New York Times. Riescono a vivere con la danza, sono uniti, felici, felici di portare gioia nei turisti, nei lavoratori che corrono tutti i giorni per le vie affollate e li vedono. Sorridono, lasciano qualche soldo, restano silenziosi a guardare scorre le vita nella danza.

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Giulia
27 anni, fanese, appassionata di moda, martini con ghiaccio e borse costose. "Keep Calm and Carry on" è il suo motto. Anzi, "Carry on" e basta.
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