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La mostra su Alfons Mucha: bellezze e atmosfere Art Nouveau
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Ti guarda negli occhi con sguardo magnetico e penetrante, consapevole della sua bellezza e della forza del suo potere di seduzione. Tra i capelli rossi ha un suggestivo diadema a forma di serpente, mentre le sue mani si appoggiano con grazia e sicurezza sulla testa di una pantera, anch’essa, come l’aspide che porta sul capo, in assetto di attacco.

Questa figura misteriosa e ammaliatrice, posta al centro della litografia a colori Le Pietre Preziose (Lo smeraldo) del 1900, è la donna-icona scelta come testimonial della mostra Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau, promossa dal Comune di Milano/ Cultura inaugurata il 10 dicembre e visitabile fino al 20 marzo a Milano a Palazzo Reale, che la produce e la organizza insieme a Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore in collaborazione con la Richard Fuxa Foundation e il Centro di Ricerca Rossana Bossaglia, Dipartimento Cultura e Civiltà, Università di Verona, e patrocinata dalla città di Praga.

La sua immagine che campeggia sui manifesti in giro per la città e che cattura l’attenzione in metropolitana, non si fa dimenticare, rimane impressa fino al manifesto successivo che si incontra o fino a quando la si va a ritrovare, come nel mio caso, attratti dal suo charme,nelle sale di Palazzo Reale.

Intorno a lei un tondo in stile bizantino dominato dal verde smeraldo che ritorna nei suoi occhi e in quelli del felino, nel diadema, nell’abito che si sviluppa in mille drappeggi e nei fiori che lo accarezzano. Si sintetizzano in queste immaginiforti e avvolgenti di elegante femminilità, di presenze del regno vegetale e animale, di gioielli, accessori e decori il fascino e i motivi di attrazione di questa esposizione che conquista per l’arte visiva, il linguaggio artistico e la potenza espressiva nuova per l’epoca dell’artista ceco Alfons Mucha, (1860-1939), uno dei più significativi interpreti dell’Art Nouveau, che dalla Moravia natale ha operato a Vienna, Monaco di Baviera e soprattutto a Parigi, città che ne ha consacrato il talento e lo ha fatto conoscere anche oltreoceano grazie alla lunga collaborazione con Sarah Bernhardt per cui tra ‘800 e ‘900 ha disegnato manifesti, scenografie, costumi e gioielli.

Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau è curata per la parte relativa a Mucha da Karel SRP, già curatore della grande mostra monografica sull’artista svoltasi a Praga nel 2013, e da Stefania Cretella, studiosa di arti decorative per la parte dedicata alle arti decorative del periodo Art Nouveau. “Accantoalle molte creazionidi Mucha – spiega la curatriceche ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Linguaggi e sistema delle artifigurative presso l’Università di Torino con un progetto sulle arti decorative all’Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884- è presentata nella mostra un’ampia e significativa serie di ceramiche, mobili e ferri battuti, vetri, sculture e disegni di artisti e manifatture europei affini all’artista ceco per sensibilità e sentire che caratterizzavano alcuni filoni del modernismo internazionale così da ricreare l’idea di un’epoca ricca e sfaccettata, facendo dialogare le figure di Mucha con gli ambienti e le decorazioni contemporanee, ricostruendo il clima magico e sfavillante della Belle Epoque”.

 

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Il coinvolgimento emotivo di questa rassegna, che si sviluppa in un percorso espositivo di una decina di sale, si può, a mio avviso, spiegare con il richiamo della bellezza, dell’eleganza e della raffinatezza delle figure femminili, giovani fanciulle in fiore di un’avvenenza eterea e angelicata, ma anche femme fatale accattivanti e seduttive, che colpiscono per la loro forza, evocativa di un’epoca, tanto lontana sotto certi aspetti e tanto vicina per altri. Qualche spunto a questo proposito che può avvicinare il concetto di bellezza di allora a quello attuale: la sinuosa snellezza delle silhouette, le scollature generose che lasciano scoperte braccia e décolleté, l’attenzione alle acconciature elaborate ealla valorizzazione delle chiome fluenti spesso esaltate da fiori e ghirlande, il culto dell’accessorio e del dettaglio prezioso sia esso un gioiello o un oggetto, va ricordato infatti che Mucha è stato anche un noto e apprezzato designer di gioielli.

La bellezza delle figure femminili poste al centro delle opere di Mucha, e in particolare dei personaggi rappresentati nei manifesti realizzati per Sarah Bernhardt, può inoltre diventare ancora più attrattiva e rilevanteanche per noi e per le giovani generazioni proprio grazie alla consapevolezza che esse esprimono che le rende così moderne e vicine al sentire attuale. Il ruolo di attrice e di prima donna della Bernhardt, il suo essere diventata un’icona al centro dell’attenzione della società del tempo ha dato probabilmente il la a una serie di donne-muse che da allora pur in ruoli diversi ma sempre autorevoli, di regine, principesse, first ladies, e più di recente di top model, sono state prese come punto di riferimento per l’universo femminile per il loro essere emblemi di stile, personaggi vincenti e di successo. Una chiave di lettura questa, interessante e avvincente, in grado di spiegare la forza di attrazione di una mostra che può offrire emozioni e stimoli culturali ed estetici per vivere più consapevolmente e quindi più pienamente, con positività ed energia, il presente e il futuro.

 

Alfons-Mucha-Monaco-Monte-Carlo.-Foto-Richard-Fuxa-Foundation

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Con il 20 marzo la mostra Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau chiude i battenti a Miano per ripresentarsi a fine aprile fino a tutto settembre a Palazzo Ducale a Genova. Qui, come ci ha anticipato Stefania Cretella, gli estimatori dell’artista ceco e delle atmosfere dell’Art Nouveauritroveranno in una sede diversa e più ampia sia le creazioni di Muchaproposte a Palazzo Reale sia nuove proposte di design, arredo e oggettistica di quel tempo. Un’ulteriore opportunità di arricchimento e di una nuova lettura di quest’epoca per molti versi straordinaria in un nuovo contesto di grande suggestione e bellezza.

Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau 
Palazzo Reale – Piazza del Duomo 12, Milano 
10 dicembre 2015 – 20 marzo 2016 

Orari apertura 
lunedì 14,30 – 19,30
martedì – mercoledì – venerdì – Domenica 9,30 – 19,30
giovedì – sabato 9,30 – 22,30

Biglietti: 
Intero 12 €
Ridotto 10 €
Ridotto speciale 6 €
Biglietto Famiglia € 10,00 adulto (1 o 2 adulti) € 6,00 per bambino da 6 a 14 anni

Informazioni e prenotazioni: tel +39 02 54915

www.ticket24ore.it/mucha
www.mostramucha.it
www.palazzorealemilano.it

Social Media: #mostramucha 

Alfons-Mucha-Umberto-Bellotto-Scultura-con-coppa-di-vetro-a-murrine-Studio-Fotografico-Perotti

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Emanuela Balestrino
Sempre in movimento come mercurio, pianeta ed elemento chimico simbolo dei Gemelli, suo segno zodiacale, come giornalista si interessa da sempre all’ attualità e ai temi dell’alimentazione, della salute, del benessere e della bellezza. Ama le lingue antiche e moderne, i viaggi, l’arte, il teatro e la lettura e scoprire e approfondire le novità e le connessioni fra i vari settori di cui si occupa.
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