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Come riconoscere i cosmetici bio certificati
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Sarà vero bio? Come possiamo riconoscere i cosmetici bio certificati? E i cosmetici definiti naturali?

Cosmetici Naturali

Sta crescendo sempre di più la consapevolezza del consumatore nel cercare prodotti per tutti gli usi, alimentare, abbigliamento, cura del viso e del corpo, che rispettino l’ambiente e che siano prodotti con materie prime il più possibile naturali e che derivino da coltivazioni o allevamenti il più possibile organici.

Distinguere fra bio certificati e marketing

Personalmente ritengo che non sia facile per il consumatore distinguere fra la “verità” e il marketing. Non si può negare che sia un fatto di moda e la comunicazione, non sempre corretta, ci marcia. Etichette ingannevoli con foglie svolazzanti, immagini bucoliche, diciture ambigue…..dai succhi di frutta, ai biscotti, fino ai prodotti cosmetici, è tutto un richiamo alla natura, anche se di naturale c’è ben poco. Sono dell’idea che non sempre “naturale”  è “buono”. Preferisco un noto prodotto industriale ad un prodotto artigianale di origini incerte. Ma non tutti la pensano così, soprattutto le giovani sono alla ricerca spasmodica (internet docet) di prodotti naturali, privi di x e di y.  Pochi hanno competenze chimiche, biologiche e cosmetologiche per poter valutare l’incidenza e l’effettiva pericolosità di determinati componenti dei prodotti. E soprattutto non conoscono le leggi che regolano, ad esempio, la produzione dei cosmetici che, in Italia, sono severissime.

Dove prendere informazioni vere sui cosmetici bio certificati

Vi consigliamo un sito ufficiale dell’Unipro, l’associazione degli industriali di settore, che è una fonte di informazioni vere, certificate, super interessante: ABC Cosmetici. Non solo, la stessa istituzione ha promosso una app scaricabile gratuitamente. Vi trascrivo il comunicato di presentazione:

“Conoscere il variegato mondo dei cosmetici per imparare a usarli in modo consapevole e a seconda delle proprie esigenze: è con questo obiettivo che è nata l’App ‘Cosmetici’, scaricabile gratuitamente sia da App Store sia da Play Store“. È quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), presentando l’ultima applicazione realizzata dall’Associazione in collaborazione con Cosmetica Italia, l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche. “Quando si parla di cosmetici – spiega Dona (segui @massidona su Twitter) – non  si fa riferimento solo ai classici ‘belletti’, ma anche a dentifrici, saponi, creme, solari e deodoranti: tutti possono rappresentare un prezioso alleato per il nostro benessere, la nostra igiene e bellezza, a patto che se ne conoscano le caratteristiche e che se ne faccia un uso oculato”. “Ecco perché l’App ‘Cosmetici’ è ricca di contenuti che aiutano a leggere le etichette, a conoscere la durata di ogni prodotto, a sapere quali sistemi di sicurezza vengono adottati. Grazie a una suddivisione in paragrafi per ogni argomento e ad un pratico glossario – prosegue il Segretario generale dell’UNC – l’applicazione è inoltre semplice e immediata da consultare”.

Ma senon abbiamo tempo o voglia per gli approfondimenti, ecco alcuni strumenti semplici per le scelte quotidiane:

Come possiamo riconoscere i cosmetici bio certificati e naturali?

Il cosmetico biologico certificato (organics in inglese) è ottenuto senza l’impiego di OGM, senza ricorrere a sperimentazioni sugli animali, senza l’uso di radiazioni ionizzanti, impiegando prodotti agricoli e zootecnici da agricoltura biologica certificata. Se il rispetto della natura e il rifiuto della chimica sono la tua filosofia di vita e anche nei cosmetici ricerchi la vera naturalità, scegli la bio-cosmesi. Esistono molti istituti di certificazione, ecco i più famosi, cercali in etichetta:

Cosmetico naturale

  • E’ composto da ingredienti “di origine naturale” e da “ingredienti naturali”
  • è autorizzato un massimo di 5% di ingredienti chimici

Ingredienti naturali o di origine naturale

  • Possono essere vegetali, animali o minerali che provengono da produzioni agricole, per raccolta o estrazione, non trasformate e manipolate solo attraverso processi fisici

Cosmetici biologici certificati

  • Dopo aver superato le verifiche sulla provenienza biologica degli ingredienti, hanno ottenuto la certificazione CCPB

INCI

  • International Nomenclature of Cosmetic Ingredient, è una denominazione internazionale per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico. Gli stessi devono essere scritti in ordine decrescente di concentrazione. Al di sotto dell’1% possono essere indicati casualmente. Si usano termini in latino per gli ingredienti botanici, per gli altri in inglese, per i coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Color Index

 

 

 

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Maruska
Ha una certa età, ha lavorato per quarant’anni nel mondo del beauty, sia dalla parte dell’editoria che da “dietro le quinte”. Ha conosciuto tutti, o quasi, i produttori di cosmetici, i creatori di profumi, le fabbriche dei contenitori e degli imballaggi e tutti, o quasi, i profumieri italiani. Ama moltissimo il make-up, cura la pelle ma senza ossessione
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2  Comments
  • anna

    Carissima Maruska
    ci sono ricascata ancora una volta…nonostante stavolta avessi detto alla commessa che non mi fidavo dei profumi dal tappo in plastica.
    Stamattina ho acquistato Chanel n5 in flacone spray da 35 ml pagandolo 52€.
    Ti scrivo l’inci… da rabbrividire.
    Alchohol- aqua-parfum-amyl cinnaman-benzyl alcohol-benzyl benzoato-benzyl cinnamate-benzyl salicylate-cynnamil alcohol-citral-citronellol-coumarin-eugenol-farnesol-geraniol-hydroxycitronellal-isougenol-limonene-unalool-alphaisomethylionone-ethylexyl methoxycinnamate-butyl methoxydibenzoylmethane-ethylhe-xyl salicylate-91Cl 1408 yellow 5) – c14700 (red4) Cl 15985 (yellow 6)-Cl 42090blu 1)
    La profumeria è quella della mia città…ma penso che tutte le profumerie della provincia siano rifornite dalla stessa Ditta farlocca.
    Come puoi vedere, scritte con i componenti floreali della fragranza sono inesistenti…essì che sul sito Chanel viene descritta la fragranza.
    E’ mai possibile che nessuno vigila su questi obbrobri?
    Un caro saluto…sei la mia giornalista preferita!
    Anna

  • Maruska

    Carissima Anna,
    vorrei nello stesso tempo rassicurarti ma anche toglierti alcune illusioni.
    Rassicurarti perché? Non farti condizionare da quello che leggi su internet scritto da persone non informate. TUTTI I COMPONENTI DELLA COSMETICA E DEI PROFUMI non possono essere invenzioni dei produttori, ma sono tutti principi attivi, eccipienti, emollienti, conservanti approvati del Ministero della Sanità, con i quantitativi massimi consentiti. Quindi nessuno può improvvisare inserendo ingredienti non approvati. Poi entrano in gioco le sensibilità individuali e le allergie. Ma di questo non possiamo incolpare i produttori (se non in rarissimi casi).
    Per quanto riguarda i profumi non è un segreto che le sostanze naturali sono quasi del tutto sparite. Primo perché hanno dei costi proibitivi, secondo perché alcune sostanze animali (che danno pregio e persistenza ai profumi) sono state proibite per motivi animalisti, terzo perché anche alcuni ingredienti vegetali (tipo il gelsomino) sono stati proibiti perché potrebbero provocare allergie.
    Allora tutti quei nomi inglesi che trovi negli INCI, sono ricostruzioni chimiche o biochimiche delle fragranze naturali e sono tutti approvati dal Ministero della Sanità.
    Parliamo di conservanti? I tanto vituperati parabeni, sono un conservante necessario per garantire la durata della creama (altrimenti dovresti buttarla dopo due giorni che l’ hai aperta, o la tua pelle subirebbe rischi ancora più grandi). No parabeni? Ti assicuro che c’è un altro conservante equivalente.
    Leggiti per favore i vari articoli che ho scritto sull’ argomento,
    http://www.cipriamagazine.it/2014/10/come-riconoscere-i-cosmetici-bio-certificati-2/
    http://www.cipriamagazine.it/2014/10/dermatologicamente-testato-sara-vero/

    Quindi no alle illusioni, no alla disinformazione, ma osserviamo le nostre reazioni. Come capirai, il mercato e la pubblicità hanno le loro esigenze. Vogliamo discutere della pubblicità delle bevande, di alcuni cibi pronti, delle merendine e via dicendo? Ci vuole sempre il buon senso, variare, variare, variare. Perché anche se una sostanza fosse nociva per noi, non facciamo accumulo.
    P.S. La nostra carissima dermatologa Adele Sparavigna sta partecipando a un congresso sul trattamento della pelle durante e dopo la chemioterapia, e ci farà un articolo sull’ argomento.
    Grazie ancora, carissima Anna, per il tuo interesse, un abbraccio
    Maruska

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